• Sab. Apr 20th, 2024

The Handmaid’s Tale: Recensione, prima parte

Una serie toccante in cui il coraggio di alcune donne è impressionante, ecco perché The Handmaind’s Tale è da vedere assolutamente

Padre nostro che sei nei cieli,

fai sul serio?

-June-

Per la Rubrica ‘Cose Serie’ oggi parleremo di The Handmaid’s Tale.

The Handmaid’s tale – le ancelle –

Tra poco ci sarà la ricorrenza dell’otto marzo e per questo è giusto parlare delle grandi donne come la protagonista della serie.

La settimana scorsa abbiamo conosciuto un altro personaggio femminile molto coraggioso nella serie ‘L’uomo nell’alto castello’ ed oggi vorremmo conoscere e parlare di June e delle donne vittime di violenza protagoniste in questa serie, per fortuna, immaginaria.

La storia nasce dal libro di Margaret Atwood , Il racconto dell’ancella,del 1985 da cui è stato tratto anche un film del 1990;

ma vediamo di cosa stiamo parlando:

Siamo in una realtà Distopica.

In seguito alle guerre ed a problematiche climatiche gli Stati Uniti hanno un’organizzazione diversa.

Al Nord infatti, è nata la Repubblica di Gileard in cui si vive secondo regole puritane molto severe secondo la parola di Giacobbe, così dicono, e le donne vivono in un contesto di sudditanza fisica e psicologica.

Il loro unico scopo nella vita è quello di procreare perché a causa delle contaminazioni stanno nascendo sempre meno bambini e per preservare una discendenza, gli uomini importanti, i famosi comandanti, si avvalgono di ancelle:

Donne adatte al concepimento, rapite dal loro status quo perché condannate a redimersi, in quanto non conformi alle leggi bibliche, per penitenza diventano mamma surrogate dei comandanti.

Coloro che non riescono a procreare invece, vengono spedite nelle colonie, una sorta di campi di concentramento in cui lavorano con i rifiuti tossici e quindi sono condannate alla morte.

Inizio di The Handmaind’s Tale

La serie inizia parlando di June, una giovane redattrice trentenne che si ritrova da una vita adeguata alla società moderna ad essere arrestata perché vive con un divorziato, Luke da cui ha avuto una figlia, Hannah.

Come lei tante donne vengono portate in una sorta di scuola prigione gestito dalle ‘zie’.

Bigotte donne violente e frustrate che vogliono educare queste giovani donne all’obbedienza ed a copulare al momento opportuno con i comandanti per dare loro dei figli.

Molte si ribelleranno e moriranno o riceveranno punizioni come la perdita di arti o lingua o addirittura con la rimozione del clitoride.

Questo è quanto è accaduto alla giovane ‘Diglen’ , nella vita vera Emily una docente di Biotecnologia il cui crimine è essere omosessuale.

Ad interpretare il personaggio l’attrice Alexis Bledel, star di ‘Una mamma per amica’.

Perché hanno nomi diversi? Perché ogni ancella prendeva il nome del Comandante che la ospitava e quindi ‘Di Glen’ stava a significare, di proprietà di Glen.

Un abominio.

A rendere più gravosa la situazione era la condizione delle mogli.

Costrette ad assistere alla copula con l’ancella, vestite con la regola del monocolore e prive di ogni realizzazione personale;

ma perché accettano tutto questo? Vedrete…

le Marte, erano le serve ma, almeno non venivano toccate e costrette a copulare con gli uomini della casa;

poi c’erano le Ecomogli, donne sposate a uomini non di rango elevato e dovevano vestirsi sempre di grigio

mentre la componente maschile era formata dagli uomini fidati del sistema, dai soldati, violenti e senza pietà come dei nazisti e dal personale sanitario che spesso, per aiutare le ancelle, perdevano la vita.

Tra i protagonisti maschili di The Handmaind’s Tale spicca il Comandante di Difred interpretato da Joseph Fiennes, il famoso William di ‘Shakespeare in love’, audace ed austero nel suo ruolo.

La serie

The Handmaid’s Tale, la serie, nasce nel 2017 ed inizia parlando di June e delle persone a lei vicino. Man mano attraverso flash back ripercorriamo la vita di ognuno di loro e del perché si sono ritrovati in un contesto totalitario e nazista.

Le stagioni sono cinque e per questo abbiamo deciso di dividere la recensione in due parti per analizzare meglio il contesto.

Iniziamo con l’ingresso di June nella famiglia del Comandante e della sua bellissima moglie a detta, sterile.

Si scoprirà che ad esserlo è lui ma non potendo dichiararlo perché il problema sono le donne sempre e comunque,

su consiglio della Moglie, per evitare che Difred potesse morire come qualunque donna non fertile, deve avere rapporti con altri uomini.

L’uomo in questione è Nick,l’ autista.

Tra June e Nick nascerà qualcosa ma ovviamente è troppo rischioso, inoltre, il Comandante guarda con troppo interesse la stessa June che allontanata da sua figlia quando cercava di fuggire per il Canada, ha bisogno di informazioni per trovarla.

L’ancella che l’aveva preceduta, si era tolta la vita e le aveva lasciato un messaggio in latino nella cabina armadio della sua stanza :”Non farti calpestare dai bastardi”, una frase che farà riflettere la protagonista.

Sarà grazie ad Emily che conoscerà ‘La Resistenza’ e vorrà aiutare e sposare la causa.

Infatti, chi riesce a fuggire e va in Canada riceveva assistenza sanitaria, psicologica e ritornava alla vita in un contesto sociale moderno ed anti totalitario. Cose che qui in Italia ci sogniamo.

June più volte proverà a scappare ma qualcosa va sempre storto, poi, arriva la gravidanza.

E’ la sua salvezza, perché nello stato in cui si trova non può essere né torturata e né uccisa.

Le prime due stagioni si concentrano sulla sopravvivenza delle giovani ancelle ma inizia anche l’azione:

Infatti, June, divenuta forte vuole aiutare ad uscire dall’inferno non solo se stessa ma anche le altre.

Suo marito Luke vive in Canada ed è parte attiva della Resistenza ed ha deciso di ospitare chi riusciva a scappare dal sistema di Gileard tra cui Moira, migliore amica di June.

A metà serie scapperà anche Emily insieme alla bambina nata da June per ricongiungersi con sua moglie e suo figlio.

Perché vederla?

Perché non è la serie banale a sfondo romantico, è una serie che mette in evidenzia il coraggio delle donne nonostante un sistema dittatoriale da sottofondo.

The Handmaid’s Tale o chiamata anche Il racconto dell’ancella è una realtà in un mondo parallelo in cui si lotta per la libertà. I personaggi hanno una crescita costruttiva, ripensamenti, dolore.

Molti ce la fanno ed altri no, ciò non toglie che ognuno di loro è affascinante ed ha dato il contributo alla storia perché ognuno conserva un dolore profondo, una realtà che nessun sistema può cancellare.

Ci provano ma non ci riescono e quindi entra in gioco la finzione,

così che pur di salvarsi la vita attendono di poter reagire qualcuno sacrificando se stessa come nel caso dell’ancella che si fa saltare in aria provocando tante morti. ( piccolo spoiler)

La prima parte della serie la definirei : Dolore e coraggio di donne ed uomini che vogliono la libertà. 

USCITA A1 CAIANELLO VIA CERASELLE TUTTI I GIORNI DAL LUNEDI AL SABATO ORARIO CONTINUATO 08:00 20:30 DOMENICA 08.00 13.00
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Di Marianna D’Antonio

Classe '85. Attivista per la tutela degli animali, avida lettrice ed amante delle serie tv e film d'autore. "Il problema della razza umana e' che gli idioti sono assolutamente sicuri,mentre le persone intelligenti sono piene di dubbi." Bertrand Russell

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