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San Cipriano d'Aversa. Omicidio Diana, fu un agguato di camorra: due arresti

L’omicidio di Antonio Diana fu commesso il 23 giugno 1991

Le indagini sono state dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli

SAN CIPRIANO D’AVERSA. I Carabinieri della Compagnia di Casal di Principe hanno dato esecuzione nella Provincia di Caserta e Milano all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa su richiesta della stessa D.D.A. di Napoli, nei confronti di Valter Schiavone detto “Walterino”, già detenuto a Milano, fratello del noto Francesco detto “Sandokan”, e Romolo Corvino alias “Romoletto”, entrambi ritenuti appartenenti al clan dei casalesi fazione Schiavone.

Le indagini

Le indagini che sono state condotte da novembre 2018 dai Carabinieri della Compagnia di Casal di Principe sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, anche mediante attività di riscontro alle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati in ordine a un omicidio, aggravato dal metodo mafioso, commesso il 23 giugno 1991 a San Cipriano d’Aversa, in cui rimase ucciso Antonio Diana, fiancheggiatore della contrapposta fazione Bardellino durante il periodo di guerra interna per il controllo del territorio con la famiglia Bidognetti/Schiavone.

L’agguato

Quella mattina, insieme ad un altro indagato, Corvino compì l’agguato, voluto dallo stesso Valter per realizzare una vendetta trasversale nei confronti dei rivali, giungendo a bordo di un’autovettura, col volto travisato da uno scialle, ed esplodendo numerosi colpi di pistola, mentre Diana si trovava in strada su un motorino in compagnia del figlio, all’epoca di soli 3 anni, fortunatamente rimasto illeso.

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