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San Marco Evangelista. Don Pasquale Scalera lascia dopo 53 anni di sacerdozio, lo sostituisce don Fernando Latino

DiThomas Scalera

Mar 13, 2017

SAN MARCO EVANGELISTA. Cambio della guardia alla Chiesa dello Spirito Santo di San Marco Evangelista. Don Pasquale SCALERA, avendo superato i 75 anni di età ha rassegnato le dimissioni da Parroco. Il Vescovo di Caserta Monsignore Giovanni D’ALISE, lo scorso 26 febbraio 2017, ha dato notizia di importanti cambiamenti nella Diocesi di Caserta, e, nella fattispecie, ha deciso che a sostituire don Pasquale Scalera sarà don Fernando LATINO, già responsabile della Comunità di San Lorenzo Martire e di San Rufo di Casolla. Don Fernando ha fatto il suo ingresso nella Comunità di San Marco Evangelista sabato 11 marzo 2017, dove, con inizio alle ore 17.00, il Vescovo D’Alise ha celebrato l’Eucarestia di inizio ministero coadiuvato da don Pasquale Scalera e dallo stesso don Fernando Latino. La comunità parrocchiale di San Marco Evangelista ha accolto con entusiasmo l’arrivo del nuovo pastore di anime ed ha salutato con commozione l’arrivederci di don Pasquale dopo 53 anni di sacerdozio, di cui ben 43 anni trascorsi nella Comunità pastorale di San Marco Evangelista. Il Codice di Diritto Canonico (le Legge della Chiesa) dice, al canone 401: “Il Vescovo diocesano che abbia compiuto i 75 anni di età è invitato a presentare la rinuncia all’ufficio al Sommo Pontefice, il quale provvederà, dopo aver valutato tutte le circostanze (§ 1). Il Vescovo diocesano che per infermità o altra grave causa risultasse meno idoneo all’adempimento del suo ufficio, è vivamente invitato a presentare rinuncia all’ufficio (§ 2)”. La stessa cosa, all’incirca, viene detta per i parroci al canone 538. Ma cosa vuol dire che un prete (o un vescovo, che da questo punto di vista è la stessa cosa!) va in pensione? Non significa che smette di fare il prete: continua a dir Messa, confessare, predicare, eccetera. Solo non ha più la responsabilità diretta di una comunità o di una istituzione (o di una diocesi se è un vescovo): tutto quello che farà come prete, finché la salute glielo permetterà, lo farà in aiuto e sotto la responsabilità di qualche altro prete o vescovo dalla cui autorità dipenderà come collaboratore. Preti e vescovi si è “per sempre”, in forza dell’ordinazione sacramentale! Un’ultima curiosità: dato che anche preti e vescovi “pagano i contributi pensionistici” all’INPS, all’età di 65 anni “prendono la pensione” (anche se non decadono dall’ufficio che ricoprono – le dimissioni, come detto, si danno a 75 anni). Queste pensioni l’INPS le attinge dal fondo speciale per il Clero, sostenuto dai contributi del clero stesso. Il Fondo speciale per il Clero, nato negli anni Sessanta, quando ancora c’era la congrua, si basa su un contributo fisso e non legato alle variazioni di reddito. Per il 2015 tale contributo è di 1.699,92 euro all’anno per ogni sacerdote in attività e fissa praticamente anche la pensione, circa 620 euro lordi al mese e cioè 502,93 euro netti. Non si può dire che si tratti di pensioni d’oro. È chiaro che essendo fissa l’entrata e fissa l’uscita la variabile è legata all’invecchiamento del clero e alla diminuzione delle vocazioni. Nel corso della vita sacerdotale di don Pasquale sono due le date che sono rimaste per sempre scolpite nel cuore di don Pasquale Scalera: 14 marzo 1964 e 14 marzo 1974. La prima, la più importante perché ha sancito in maniera indissolubile la sua appartenenza a Cristo Crocifisso, è la data in cui, per mano del Cardinale Traglia, Vicario del Papa, venne ordinato sacerdote nella Chiesa di San Giovanni in Laterano a Roma. La seconda, che cade per espressa mano del Signore giusto a dieci dalla sua ordinazione a sacerdote, è la data in cui, il Vescovo Vito Roberti lo nominò parroco proprio a San Marco Evangelista. Dunque, cinquantatré anni di sacerdozio e di apostolato in Cristo Crocifisso, e quarantatré anni che don Pasquale ha prestato la sua opera sacerdotale a San Marco, dove si è fatto amare dai suoi parrocchiani per il suo modo di essere vicino ai bisogni della povera gente e perché ha saputo parlare di Dio agli uomini. La parrocchia dello Spirito Santo è fra le più attive, ed anche la più generosa, negli aiuti umanitari sia in patria che all’estero. Don Pasquale è nato a Marcianise il 2 aprile 1938. All’età di quindici anni sente la voce del Signore che lo chiama a se. Partecipa questa notizia ai suoi genitori, che, con grandi sacrifici, lo fanno entrare in seminario a Roma, dove frequenta il secondo anno di ginnasio presso il liceo classico all’istituto San Tommaso, situato nella Domus Aurea. Entra nel Pontificio Ateneo Lateranense ove segue per due anni i corsi in filosofia ottenendo il Baccellerato in filosofia. Nello stesso istituto consegue la licenza in Teologia, specializzandosi in Teologia Morale. Il 14 marzo 1964 venne ordinato sacerdote e la sua prima attività pastorale si estrinseca con i primi tre anni di missionariato a Newvark, in America e, successivamente, come direttore degli istituti a Posillipo ed a Casoria fino al luglio 1973. Divenuto vicario pro-tempore, viene nominato parroco a San Marco Evangelista, proprio il 14 marzo 1974.

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Di Thomas Scalera

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