• Ven. Mar 29th, 2024

San Tammaro/Grazzanise. Combustione illecita di rifiuti: tre arresti. I particolari

L’attività di indagine è stata diretta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere

In azione i Carabinieri Forestali

SAN TAMMARO/GRAZZANISE. Nell’ambito di una più ampia ed articolata indagine diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, i Carabinieri forestali del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Caserta –N.I.P.A.A.F., e della Stazione Carabinieri Forestale di Marcianise, con la collaborazione dei militari della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, hanno proceduto d’iniziativa all’arresto di tre soggetti, G.P., G.S. e A.A.F., ritenuti responsabili, a vario titolo del delitto di combustione illecita di rifiuti e di trasporto di rifiuti per il loro successivo abbruciamento.

Le indagini

All’arresto si giungeva a seguito di una mirata attività di osservazione e di pedinamento che si svolgeva nei confronti di G.P., soggetto già noto ai militari forestali in quanto destinatario di molteplici precedenti interventi. In data 28 dicembre 2018, infatti, era già stata posta sotto sequestro un’area sita nella zona adiacente al mercato ortofrutticolo di San Tammaro, da G.P. utilizzata per attività illegale di raccolta, trattamento e commercializzazione di rifiuti, costituiti da imballaggi per prodotti ortofrutticoli, ovvero cassette in plastica ed in legno, nonché al sequestro penale di due autocarri utilizzati per l’illecito trasporto.

In quella circostanza venne pure tratto in arresto K.J.M., di 21 anni, originario del Gambia, un dipendente di fatto di G.P., sorpreso in flagranza di reato mentre si accingeva, all’interno dell’area, ad appiccare il fuoco ad un cumulo di rifiuti, costituiti dalle cassette in disuso non commercializzabili, come, d’altro canto, gli era stato “ordinato” dallo stesso G.P. La combustione illecita dei rifiuti avveniva su una superficie di circa 5 mq all’interno dell’area recintata benché, oltre a tale cumulo, gli agenti forestali intervenuti riscontrava altro accumulo già combusto di circa 4 mq le cui ceneri, al tatto, risultavano ancora calde, indicative, dunque, di una recente combustione.

All’epoca, i militari forestali del Nucleo Investigativo di Caserta e quelli della Stazione Carabinieri Forestale di Marcianise procedevano al sequestro preventivo dell’area, dell’estensione di circa 2000 mq, sita nelle campagne del Comune di San Tammaro, alle spalle del mercato ortofrutticolo, dove si verificava anche la presenza di migliaia di rifiuti costituiti da cassette in legno ed in plastica pronti alla commercializzazione, nonché alla combustione.

A partire da tale data, l’allora indagato G.P., nominato custode giudiziario in costanza di sequestro, poneva in essere numerose violazioni ai doveri di custodia, sottraendo gli imballaggi presenti nel deposito allo scopo di commercializzarli, e violando materialmente i sigilli di Stato apposti all’ingresso dell’area posta in sequestro, onde favorire l’ingresso ad essa, servendosi, più volte, anche degli autocarri per i quali vigeva il vincolo reale.

In una prima fase, dunque, l’attività investigativa svolta dai militari forestali, si era conclusa con l’arresto di K.J.M. e con la denuncia di cinque soggetti, tra cui lo stesso G.P. che, avvalendosi della materiale collaborazione di altri suoi dipendenti di fatto, soprattutto di origine straniera, svolgeva l’attività abusiva di raccolta, trasporto e commercializzazione degli imballaggi per prodotti ortofrutticoli, gestendo, al pari illegalmente, i relativi rifiuti derivanti da detta attività, procedendo, altresì, al loro illegale smaltimento mediante l’accensione di “roghi tossici” in zona, per di più, a vocazione agricola e di fatto oggetto di coltivazione, con potenziali conseguenze sulla salubrità dei prodotti ortofrutticoli ivi coltivati.

Ciò chiarito, il mirato servizio di polizia giudiziaria svolto dai militari forestali nel fine settimana appena trascorso, consentiva di verificare che, ancora una volta, in area adicente al mercato ortofrutticolo di San Tammaro, uno degli autocarri posti sotto sequestro giudiziario continuava ad essere utilizzato da G.P., nominato custode del mezzo, che, avvalendosi di suoi complici nella fase del carico dei rifiuti, si apprestava a trasportarli altrove al fine di trarre un plurimo profitto illecito costituito, in parte dalla commercializzazione dei rifiuti, ossia le cassette in buono stato, in parte dal risparmio sui costi di smaltimento di rifiuti non riutilizzabili, in quanto cassette in disuso o danneggiate.

Le pattuglie forestali, in accordo con l’Autorità Giudiziaria sammaritana, nella mattinata scorsa procedevano al pedinamento dell’autocarro già posto in sequestro penale che, guidato da G.P., e con a bordo altro soggetto successivamente identificato in G.S., da San Tammaro si portava in zona rurale di Grazzanise, fino a raggiungere un’area di circa 700 mq adiacente un’azienda agricola sita alla Via La Quercia, loc. Campo Izzo ove, altro complice, A.A.F., era lì presente intento ad alimentare il fuoco acceso in cinque fusti di ferro proprio con i rifiuti costituiti da cassette di legno in disuso ed altro materiale, verosimilmete plastico, a causa del fumo di colore scuro che si sprigionava da uno di detti contenitori. In loco si rinveniva, altresì, un ulteriore fusto in ferro colmo di materiale, anche di tipo plastico, pronto per essere dato alle fiamme.

Inoltre, la riscontrata presenza di un voluminoso cumulo di cenere avvolto in un telo plastificato e di altri svariati fusti di ferro colmi di ceneri, era sintomatica di precedenti e reiterati abbruciamenti. Erano anche presenti nell’area accatastamenti di cassette in legno impilate, del volume ragguagliato di metri cubi 300 circa, verosimilmente pronte per essere vendute, ancorché costituenti rifiuti, nonché cumuli di cassette in plastica quantizzabili in metri cubi 400 circa. Infine, su una superficie di circa 150 metri quadrati insistevano ulteriori cumuli di cassette in plastica ed in legno poste alla rinfusa, e dunque non più riutilizzabili, anch’esse pronte per essere bruciate.

A bordo del cassone dell’autocarro Fiat Iveco erano presenti altri 10 metri cubi di rifiuti della medesima tipologia, pronti per essere scaricati e dati alle fiamme.

Quest’area, di circa 700 mq, compresiva dei rifiuti descritti, veniva posta sotto sequestro dai militari forestali aiutati, in tale frangente, dai militari della radiomobile di Santa Maria Capua Vetere, mentre l’autocarro, oggetto di precedente provvedimento di cautela reale, veniva risequetrato ed affidato in custodia a Ditta autorizzata, sottraendolo definitivamente alla disponibilità di G. P.

Per questi motivi, i militari forestali procedevano all’arresto in flagranza di reato di: G.P., di anni 54, residente a S. Maria C.V., e S.G., di 37 anni, domiciliato a San Tammaro, per avere, in concorso tra di loro, trasportato rifiuti, costituiti da cassette in plastica-in legno e in cartone, in funzione della successiva illecita combustione, presso l’area adiacente l’azienda agricola sita in Grazzanise, in Via La Quercia, località Campo Izzo, dove A.A.F.., di 53 anni, era intento a smaltirli illegalmente mediante illecita combustione. I soggetti venivano posti agli arresti domiciliari presso le proprie abitazioni e nella giornata di ieri il GIP del Tribunale di S. Maria Capua Vetere, convalidati gli arresti, disponeva nei confronti di G.P., la misura degli arresti domiciliari, in ragione del pericolo di reiterazione dei reati della medesima specie di quelli già perpetrati, anche in considerazione delle molteplici violazioni di sigilli poste in essere dall’indagato; per A.A.F., la misura cautelare dell’obbligo di presentazione presso la Stazione Carabinieri di Grazzanise, con cadenza di due volte a settimana, emergendo chiaro che l’utilizzazione del terreno nella disponibilità di A.A.F. per la combustione dei rifiuti non era stata casuale ma previamente concordata con G.P.

La vicenda descritta evidenzia come la tecnica criminale utilizzata da G.P. fosse studiata in ogni minimo dettaglio: infatti, in ragione degli interventi operanti nel tempo dai Carabinieri Forestali e del vincolo del sequestro apposto sull’area di sua proprietà e sugli automezzi utilizzati per il trasporto illecito dei rifiuti, l’uomo, li raccoglieva e li commercializzava nel piazzale prospiciente il mercato ortofrutticolo di San Tammaro, ovvero su suolo pubblico. Incurante dei provvedimenti giudiziari emessi dall’A.G., lo stesso, avvalendosi di manodopera prevalentemente straniera e non regolare, con altri complici, trasporava detti rifiuti da San Tammaro fino a raggiungere una zona rurale e di difficile visibilità sita in Grazzanise, ove, in collaborazione con ulteriore suo complice, avveniva la gestione illecita dei rifiuti ed il loro smaltimento mediance abbruciamento. La combustione illecita di detti rifiuti, sia lignei che plastici, per non destare le attenzioni di chicchessia, avveniva, poi, in bidoni in ferro la cui funzione è notoriamente quella di contenere l’abbruciamento ed il fumo. I bidoni già pronti per la combustione, contenenti cassette in plastica in disuso, e le notevoli quantità di ceneri verificate dai militari operanti sull’area, dimostrano, infine, come, in maniera reiterata, si ricorresse alla tecnica criminale dello smaltimento illecito dei rifiuti medinate l’accensione dei ccdd “roghi tossici”.

Il contrasto a tale fenomeno illecito costituisce uno dei principali obiettivi istituzionali dei Carabinieri Forestali, Reparto specializzato dell’Arma in materia ambientale, e rientra nelle priorità della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

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Di Thomas Scalera

Il Guru

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