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Scandalo all'Ufficio Tecnico: prestazioni sessuali e soldi in cambio di favori, arrestato anche Caposettore

Corruzione, favoreggiamento, contatti con la criminalità organizzata. E, sullo sfondo, anche favori sessuali, in cambio di concessioni edilizi e aiuti nelle gare di affidamento di servizi pubblici a privati. Con queste premesse si è giunti alla decapitazione dei vertici dell’Ufficio Tecnico. Tra loro, per ora, risultano sotto custodia cautelare 7 persone, cinque dipendenti del Comune, un geometra privato e un dirigente di una ditta esterna. Tra gli arrestati anche un l’Ingegnere Capo del Comune in questione. “Le intercettazioni risultavano sconcertanti”, spiega la Procuratrice Maria Antonietta Troncone, “tanto da paventare un consolidato sistema con una gestione dell’Ufficio improntata a logiche di gestione clientelare. Non solo c’era il coinvolgimento dei tecnici dell’Utc, ma anche di una parte del comando di Polizia Municipale che, seppur non operavano in maniera associativa, agivano per raggiungere vantaggi di tipo strettamente personale, favorendo determinati soggetti. Ogni componente  è risultato essere pienamente consapevole di ciò che doveva fare nel dispiego di determinate pratiche”. Nelle “contropartite” il Caposettore non solo avrebbe ricevuto favori sessuali, consumati anche all’interno dello stesso Ufficio Tecnico, ma anche incarichi a familiari, tra cui un suo fratello. Risultano anche laute cifre di oneri urbanistici concessori per circa 150.000 euro, che lo stesso non avrebbe mai preteso, facendo di fatto risparmiare tale cifra ai costruttori amici degli amici. Una bruttissima pagina di corruzione e di infiltrazione mafiosa, in quella sfera dell’amministrazione pubblica sempre più intrisa di colletti bianchi al servizio del malaffare. Un brutto risveglio per il Comune di Castel Volturno, dove si spera si possa tornare (semmai ci fosse mai stata) alla normalità. Sempre più spesso la corruzione deteriora quello che dovrebbe essere il Pubblico Servizio dello Stato, dove la trasparenza e l’uguaglianza di trattamento, nonché il rispetto delle regole e della giustizia, dovrebbero essere elementi imprescindibili. Degli arrestati 3 sono in carcere (tra cui Noviello, il Capo Settore) e altri 3 ai domiciliari. Per quanto riguarda il dirigente esterno della IMAT, per ora gli è stato imposto il divieto di dimora in provincia di Caserta.

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