Scrittori e scritture del Territorio Aurunco dal Placito al Rinascimento: convegno letterario presso il Salone dei quadri, in piazza Castello. L’appuntamento è per le ore 10. Introduce e modera l’avv. Achille Maria Vellucci Console Touring Club italiano, saluti del Sindaco della città, Lorenzo Di Iorio, del Presidente della Pro Loco Rosario Ago e del Vescovo della Diocesi S.E. Orazio Francesco Piazza. Interverranno gli autori prof. Francesco Avolio, , la dott.ssa Carolina Belli, la Prof.ssa Serena Morelli e il Prof. Domenico Proietti.
La manifestazione intende riprendere, dopo la pausa imposta dalla pandemia, il percorso di conoscenza e valorizzazione dell’eredità linguistico-culturale del territorio sessano, iniziata nel 2018-2020 con la collocazione (a Sessa e a S. Maria Valogno) di epigrafi celebrative del placito sessano del marzo 963. Con la partecipazione di autori di contributi e iniziative di ricerca sulla storia culturale sessana saranno illustrate e rievocate tradizioni e raccolte documentarie quali il prezioso archivio della famiglia di Transo e figure poco note ma di grande rilievo come l’umanista Antonio Calcidio (o Calcillo) o il canonico cinquecentesco Gasparro Fuscolillo, autore una cronaca in volgare sessano fondamentale nella storia linguistica dell’Italia mediana-meridionale nel XVI secolo.
La Manifestazione è organizzata dal Touring Club Italiano – Club di Territorio Terra di Lavoro, in collaborazione con la Pro Loco Sessa Aurunca – APS, il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” con il patrocinio del Comune Sessa Aurunca – Assessorato alla Cultura ed ai Beni Culturali e Turismo.
Le formule testimoniali in volgare del Placito di Sessa Aurunca (marzo 963, giudice Maraldo) e quelle degli altri tre Placiti o Giudicati Cassinesi (perché conservati nell’archivio dell’Abbazia di Montecassino e relativi a cause circa il possesso di terreni da essa rivendicati: il Placito di Capua, marzo 960, il Memoratorio e il Placito di Teano, luglio e ottobre 963) sono le prime attestazioni di un volgare italiano consapevolmente introdotto in contesti latini e si collocano all’interno di una tradizione giuridica del Principato di Capua che preannuncia, in anticipo di almeno duecento anni, l’affermazione del volgare nell’uso scritto.
Oltre che da compilazioni storiche, le vicende di Sessa dal principato longobardo di Capua alla dominazione normanna (dal 1064) sono attestate da diverse raccolte documentarie, tra cui quella conservata nell’archivio storico della famiglia di Transo, una delle più vaste collezioni di documenti pergamenacei in mani private. Un unicum per l’Italia Meridionale e oggetto di una recente pubblicazione.
Questa continuità giuridica e letteraria, emblematicamente testimoniata dalla vicenda e dall’opera di Taddeo da Sessa, fu la premessa per la vivace fioritura, a Sessa, della cultura umanistico- rinascimentale.
Per il Quattrocento va senz’altro ricordata la figura un po’ in ombra ma rilevantissima dell’umanista Antonio Calcidio (o Calcillo), grammatico e poeta, maestro di Giuniano Maio e del filosofo sessano Agostino Nifo, ma soprattutto compilatore di un ampio Lexicon, uno dei primi vocabolari moderni di latino.
Nel Cinquecento, accanto al citato Agostino Nifo, si segnalano due componenti del clero sessano: il vescovo e scrittore Galeazzo Florimonte, ispiratore e dedicatario del Galateo di mons. Giovanni Della Casa (il cui titolo riprende in forma latineggiante il nome proprio del dedicatario); e il canonico Gasparro Fuscolillo, autore di un’opera storica, Croniche, in tre libri, prevalentemente dedicati a vicende sessane quattro-cinquecentesche e scritti in un volgare locale semicolto di estremo interesse storico-linguistico.
Un interessante dibattito sulla storia letteraria della nostra terra. Da non perdere
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