• Gio. Mar 28th, 2024

Sessa Aurunca. Oggi l’iniziativa un Ponte di corpi per i migranti della Rotta balcanica

Questo gruppo di donne di Sessa Aurunca, oggi si è riunito virtualmente alla manifestazione in corso a Trieste, “Un ponte di corpi” ,

che unisce in un abbraccio virtuale tutta l’Italia da Nord a Sud. Ciò per non dimenticare le sofferenze dei migranti e per cercare soluzioni per alleviare questa condizione allarmante e drammatica, che si registra ai confini. Le donne della cittadina aurunca hanno aderito all’iniziativa , naturalmente rispettando tutte le normative di sicurezza , in piazza XX Settembre , ponendo in essere un ponte virtuale.

La manifestazione è tuttora in corso da Nord a Sud dell’Italia, da mezzogiorno fino alle quattro di questo pomeriggio.

Le donne di Sessa Aurunca unite per l’iniziativa Un ponte di corpi

Un “Ponte di Corpi” è il titolo del Manifesto che, in relazione al problema, tuttora emergente, dei maltrattamenti e delle violenze che subiscono i migranti della Rotta Balcanica, convoca donne ed uomini a chiedere l’apertura delle frontiere.

L’autrice dell’iniziativa èLorena Fornasir che, col marito Gian Andrea Franchi ha posto in essere concrete azioni di solidarietà e soccorso per i migranti a Trieste.

Le donne di Sessa Aurunca in merito alla loro partecipazione a questa iniziativa solidale hanno dichiarato:

Noi, donne di Sessa Aurunca, unite per l’evento del 6 marzo 2021, vogliamo:

Formare idealmente questo Ponte di Corpi, nello stesso giorno in cui alcune donne si incontreranno sul confine più violento, quello della Croazia; dre atto che la Solidarietà non è un crimine e che, quanti, come a Trieste o sui confini, condividono e leniscono il carico di dolore dei migranti, vanno ringraziati e non, come purtroppo è accaduto, perseguiti per legge, perché non esiste il reato di solidarietà; dare atto della nostra vicinanza a quanti, col loro corpo e con le loro energie concretamente difendono e curano altri corpi sofferenti.

La rotta balcanica è stata definita da molti “un limbo di immobilità”. Oggi la gran parte dei migranti che cerca di arrivare nell’Unione Europea lo fa tentando di attraversare i Balcani.

A marzo del 2016, però in seguito all’accordo tra Unione Europea e Turchia, i confini degli Stati lungo la rotta balcanica sono stati definitivamente chiusi e il viaggio verso l’Europa è diventato sempre più pericoloso e costoso sia in termini economici e soprattutto in termini di vite umane. Oggi circa 130 mila persone si trovano bloccate in campi profughi, distribuite tra Grecia, Nord Macedonia, Albania, Serbia, Bosnia Erzegovina, e Croazia, e l’unica possibilità che hanno per arrivare in Europa è quella di affidare la propria vita nelle mani dei trafficanti. I migranti hanno iniziato a percorrere la rotta dei Balcani, in maniera significativa, a partire dal 2012. All’epoca, erano soprattutto di origine balcanica, perché in quell’anno fu introdotto un sistema che permetteva agli abitanti di Serbia, Bosnia, Albania, Montenegro e Macedonia di entrare nell’Unione Europea senza bisogno di ottenere un visto. Da allora il flusso è aumentato notevolmente.

Una condizione preoccupante e pericolosa per queste persone che, attraverso un viaggio di speranza, spesso perdono la vita in condizioni disumane.

USCITA A1 CAIANELLO VIA CERASELLE TUTTI I GIORNI DAL LUNEDI AL SABATO ORARIO CONTINUATO 08:00 20:30 DOMENICA 08.00 13.00
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Di Demelza Marotta

Giornalista pubblicista e Vice Direttrice di V-News.it. Laureata in Scienze della Comunicazione presso "La Sapienza" Roma, con indirizzo Comunicazioni di massa. Esperta in comunicazione istituzionale e gestione delle pagine social. Solare, dinamica e determinata

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