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Sottraevano minori alle famiglie falsificando gli atti: arresti in Val D'Enza

DiThomas Scalera

Giu 27, 2019

Le frodi ai danni dello Stato e delle sue “casse” sono ormai la regola e non l’eccezione. Ma, se proprio volessimo avere la forza di fare una “classifica” di queste ultime che si basi sulle diverse gravità, di certo ce ne sarebbero alcune che scandalizzerebbero molto di più di altre. È il caso dell’inchiesta “Angeli e demoni”, che accusa la rete dei servizi sociali della Val D’Enza per aver redatto false relazioni per allontanare bambini dalle proprie famiglie, collocandoli in affido retribuito da amici e conoscenti. Qualcosa che va molto oltre la frode allo stato, qualcosa che si insinua sul malcostume e la perversione di alcuni uomini e donne che, abusando del proprio potere, facevano in modo di “lavare il cervello” ai bambini (usando addirittura impulsi elettrici!), per condizionare le risposte alle interrogazioni degòi psicologi e degli addetti ai servizi sociali. “La loro percezione della realtà, della propria funzione, è totalmente pervertita e asservita al perseguimento di obiettivi ideologici non imparziali”: sono queste le parole Gip mentre descrive il comportamento degli indagati. Si, indagati. Nonostante prove che sembrerebbero non lasciar nessun dubbio sul progetto criminoso e abominevole da loro ideato. “Hanno realizzato una sistematica pluralità di falsi in atti pubblici”, si legge nelle 277 pagine dell’ordinanza, “dirigendo sistematicamente le attività di allontanamento dei minori e gestendo i medesimi in modo tale da sostenere aprioristicamente e in modo privo di qualsivoglia equilibrio, le tesi o i sospetti iniziali (dagli stessi fatti propri) che i bambini avessero subito abusi sessuali…”. Sembra invece che i fatti rivelino una ribaltata realtà: in due casi di affido sarebbero proprio le famiglie affidatarie ad avere abusato sessualmente dei bambini. Una tristissima storia che, qualora fosse confermata in pieno, lascerebbe una macchia di infamia indelebile per la nostra società civile. Tra gli arresti, oltre agli altri 17 tra psicologi, psicoterapeuti e amministrativi, anche il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, eletto da poco per il secondo mandato sindacale nelle fila del Partito democratico.

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Di Thomas Scalera

Il Guru

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