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Il batterista roccano esce con il suo primo lavoro discografico interamente autoprodotto

“Textures” di Mattia Saravo, le “trame” vedono la collaborazione di numerosi giovani artisti

ROCCAMONFINA – “Textures“, il primo album di Mattia Saravo. E’ già disponibile online sulle piattaforme dedicate e da oggi anche in copia fisica il primo album musicale del noto batterista di Roccamonfina Mattia Saravo. Sin dal titolo dell’album si intuisce il ricco lavoro di ricerca e sperimentazione che il musicista ha voluto condurre. Le “trame”, ovvero le tredici tracce che compongono l’album, sono infatti un viaggio sensoriale oltre che musicale.

Atmosfere sperimentali, pop, rock, elettronica, indie, insomma una “fusion” di stili e di messaggi rendono i brani melodie assolutamente imperdibili. L’ascoltatore è catturato dalle “trame” sapientemente imbastite da Mattia Saravo e con l’ascolto compie un’esperienza unica a 360 gradi. Notevole il lavoro di studio e ricerca musicale compiuto dal batterista che ha interamente autoprodotto l’album. Edito dalla Oine Record di Pietro Razzino e già disponibile su Amazon Music e su Spotify, “Textures” rappresenta una grande e raffinata novità nello scenario musicale attuale.

La copertina dell’album “Textures” di Mattia Saravo

Tredici le tracce che lo compongono che vedono numerose collaborazioni con tanti giovani artisti dell’Alto casertano e non solo. Queste le tracce dell’album ed i rispettivi artisti che hanno partecipato:

  1. Marte (Saravo, Monica Vellucci)
  2. Halo (Saravo)
  3. Musogeddon (Saravo)
  4. Pain (Saravo)
  5. Mirror, pt. 1 (Saravo)
  6. To the Shore (Saravo, Aaron English)
  7. Mirror, pt.2 (Saravo, Michele Zannini)
  8. Come le stelle (Saravo, Max Zanotti)
  9. Triphead (Saravo)
  10. Promised Heart (Saravo, Vincenzo Crimaco)
  11. 8 bit Valtz (Saravo)
  12. The message (Saravo, Marcello Coleman, Michele Zannini)
  13. Silence of the bomb (Saravo)

Su come sia nato e del lavoro svolto ne abbiamo parlato con l’autore Mattia Saravo.

Com’è nato l’album? Qual è stata la scintilla che ti ha portato a realizzare il tuo lavoro?

“L’album, come tutte le idee migliori, è nato quasi per scherzo. Ed è nato da idee che avevo nel cassetto, idee grezze che avevo salvato (meno male) nella memoria del pc quando ho iniziato ad approcciarmi alla tastiera in studio.
Per quanto riguarda la scintilla, è stata quella di aver colto il momento giusto, purtroppo libero da impegni lavorativi per via del covid, per poter lasciare una ‘traccia’ del Mattia musicista, non solo del batterista”.

Quali sono stati i tuoi stili ed artisti di riferimento nella realizzazione delle tracce?

“Per quanto riguarda gli stili, ho cercato di tramutare i miei (ormai) 10 anni di esperienza live, o forse è avvenuto automaticamente, di puro istinto, ecco. Circa gli artisti non mi sono ispirato a qualcuno in particolare….anche perché ascolto tanta, troppa musica!”

Quale messaggio vogliono trasmettere i tuoi brani, qual è il loro significato?

“C’è un messaggio sicuramente di speranza, perché l’album è nato nel periodo del covid … con tutte le difficoltà derivanti dalla distanza, di poter riacquisire un’identità dando un significato eterogeneo all’album, in toto.
Di fatto sono stato io stesso che ho cercato di non dare punti di riferimento definiti all’ascoltatore, perché in questo modo ognuno potrà dare il suo personale significato al mio lavoro”

All’ascolto dell’album si percepisce subito il grande lavoro di arrangiamento e di produzione che c’è dietro …

“Per la produzione e l’arrangiamento devo erigere una statua a Pietro Razzino, nelle vesti di Oiné Record che ha curato questa fase dell’album. È riuscito a venire incontro alle mie idee in maniera ineccepibile e mi ha aiutato sotto tutti gli aspetti ‘nascosti’ dietro la produzione di un album che tante volte sono sconosciuti anche a chi è un musicista navigato da anni”

Il musicista e produttore Mattia Saravo

Qual è secondo te il punto di forza dell’album?

“L’unione. Mi sento di dire che il punto di forza è l’unione che sono riuscito ad avere tra tanti musicisti, avendo anche un’eterogeneità che non stanca me per primo, e sicuramente neanche gli ascoltatori. Ne approfitto per ringraziare tutti i colleghi e gli amici che mi hanno aiutato a colorare l’album con le loro sfumature”

Perché le persone dovrebbero ascoltare il tuo album…?

“Mi farebbe davvero piacere se fossero portate naturalmente ad ascoltarlo, ad assimilarlo e dare una propria spiegazione alle tracce, sia alle strumentali che alle cantate. Mi farebbe piacere se riuscissero a colorare i loro sentimenti usando i brani del mio album come soundtrack. Sarebbe credo una delle cose più belle che un artista possa vivere”.

I tuoi fan di oggi e quelli certamente numerosi di domani, dove possono ascoltare o trovare i tuoi brani?

“La distribuzione del lavoro si svilupperà in più di 200 paesi e più di 20 tra stores e piattaforme digitali, ad esempio come iTunes, Amazon Music, Deezer e Spotify. Basta cercare il mio cognome, Saravo, seguito dal titolo dell’album ‘Textures’ per trovarmi praticamente ovunque!

Non resta dunque che comprare e ascoltare, sui canali e piattaforme indicate, “Textures” di Mattia Saravo e scoprirne tutti i segreti artistici e musicali.

Mattia Saravo alla batteria durante un live

Di Vincenzo Mario

Giornalista Pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania. Vicedirettore e Redattore di V-news.it. In oltre 15 anni di professione vanta numerose collaborazioni con i principali quotidiani cartacei e online di Terra di Lavoro ed esperienze in emittenti televisive e radiofoniche. Tra le principali esperienze e collaborazioni spiccano: giornalista e fotoreporter per “Il Giornale di Caserta” e inviato per “TRM – TeleradioMatese” - Gruppo “Lunaset”, corrispondente e Redattore per la "Nuova Gazzetta di Caserta", giornalista per il mensile “Fresco di Stampa”, giornalista radiofonico e speaker, curatore del Notiziario campano per RCS – Radio Circuito Solare,