ROMA. Un sabato sera di sangue a Roma, in una nota falegnameria situata in zona Ottavia. Due morti, un movente ancora da chiarire e tanto strazio per i famigliari dei due uomini. A sparare a se stesso e a un collega di lavoro un uomo di 80 anni: alle ore 21 di sabato 17 maggio, il titolare della falegnameria ha scoperto i corpi dei suoi collaboratori riversi a terra. Poi la chiamata delle forze dell’ordine e l’inizio delle indagini.
Roma: 80enne spara e si toglie la vita
Alle ore 21 di sabato, presso via della Stazione Ottavia 160, quello che sembrava essere un litigio si è trasformato in un omicidio-suicidio dai contorni ancora da chiarire. Nicola Laino, 39 anni originario di Napoli, è stato freddato da diversi colpi di arma da fuoco da Francesco Cesaro, 80 anni. Sarebbero stati cinque i colpi di pistola scoccati. I due collaboravano della falegnameria, che sabato sera si trovavano stranamente ancora nel posto di lavoro, pare avessero rapporti molto complessi per via di questioni economiche non risolte in modo pacifico. Ma gli investigatori non escludono altre piste. Dopo la chiamata da parte del titolare a sanitari e carabinieri, il corpo di Laino, colui il quale ha sparato, è stato trasportato al policlinico Gemelli ma non è riuscito a sopravvivere per via delle ferite autoinflitte su schiena e testa.
Da capire il movente
Un omicidio-suicidio in piena regola, dunque, sorto forse per questioni economiche. L’ennesimo litigio che non si è limitato a parole pesanti ma che ha assunto i contorni di una tragedia. Obiettivo dei carabinieri sarà ora delineare in modo definitivo il quadro della tragedia: il titolare della falegnameria è stato già ascoltato subito dopo il ritrovamento dei due corpi, ma ulteriori colloqui saranno svolti nelle prossime ore. Intanto, come da prassi, l’autopsia sui due corpi sarà eseguita nei prossimi giorni.
