• Mar. Apr 23rd, 2024

Trentottesimo ed ultimo turno del campionato di Serie A

Presentazione del trentottesimo ed ultimo turno del campionato di Serie A

(Di Genesio Tortolano). Sta per calare il sipario sul campionato di Serie A con la disputa del trentottesimo ed ultimo turno. Ad anticipare la conclusione di questo torneo della massima serie che regalerà emozioni fino all’ultimo minuto delle gare in calendario, sono state il team granata del Torino del sanguigno trainer croato Ivan Juric e il sodalizio giallorosso della Roma che si sono affrontate proprio nella serata di ieri alle ore 20,45 in casa dei piemontesi. Da questo confronto, anticipato per consentire agli ospiti di preparare nel migliore dei modi la prossima finale di Conference League che si disputerà mercoledì prossimo alle ore 21 in terra d’Albania e precisamente nello stadio principale della capitale e cioè a Tirana. Grazie al risultato maturato in trasferta con l’eloquente punteggio di 0 – 3 in favore degli ospiti capitolini, è scaturito un ulteriore verdetto e cioè quello della qualificazione della lupa giallorossa della Roma, guidata dell’istrionico Josè Mourinho alla prossima Europa League, traguardo conseguito e che consente di affrontare senza ulteriori fardelli e pressioni di sorta ancor più serenamente la notte europea che potrebbe consegnare un titolo internazionale, olandesi del Feyenoord permettendo, squadra della città di Rotterdam, parliamo della suddetta e neonata Conference League nelle mani di Lorenzo Pellegrini e compagni, un trofeo che i supporter giallorossi auspicano da tempo immemorabile.

Nel pomeriggio di oggi e per l’esattezza alle 17,15, riparte la giostra del goal con il match tutto in salsa rigorosamente rossoblù, tra il club più antico d’Italia, il Genova allenato dal teutonico Alexander Blessin opposto al team felsineo del Bologna di mister Sinisa Mihajlovic per il quale nei tempi più luminosi, parliamo degli anni 50 ed inizio 60 che lo vedevano incastonato nel gota calcistico nazionale e grazie a quei successi fu coniato l’appellativo di squadra che tremare il mondo fa, vista la qualità, la forza ed il coraggio di un manipolo di calciatori guidati da un grande profeta e maestro di questo splendido sport, ci riferiamo all’ex allenatore biancoceleste della Lazio, Fulvio Bernardini detto “Fuffo”. Quel prestigioso traguardo che seppero raggiungere rivestì allora un grande eco mediatico, poichè affondarono una corazzata come quella neroazzurra dell’Inter guidata dal tecnico entrato poi nel mito il riferimento va all’argentino Helenio Herrera, nativo della capitale Buenos Aires e soprannominato “il Mago” per le sue capacità. Questo evento, unico nella storia del calcio italiano, poiche, parliamo di uno spareggio per l’assegnazione del titolo di campione d’Italia e che non si è mai più ripetuto nella storia calcistica dell’italico stivale, per la cronaca è avvenuto il 7 giugno 1964 nel maestoso stadio “Olimpico” di Roma e venne disputato per assegnare l’ambito tricolore Bulgarelli, Janich, Pascutti, Perani e soci si imposero con il risultato definito all’inglese di  2 – 0, conquistando dopo ventitre anni di attesa il settimo scudetto ed ultimo per ora della storia del club del capoluogo Emiliano. La gioia inebriante della vittoria fu in parte mitigata ma dedicata alla memoria del grande presidente dell’epopea del sodalizio rossoblù Renato Dallara scomparso quattro giorni prima del suddetto spareggio ed esattamente il 3 e al quale e’ dedicato lo stadio e che lasciò un vuoto ed un dolore nel cuore e nell’animo dei tifosi felsinei. La vittoria fu doverosamente dedicata a lui grande artefice e autentico deus machina del club. Tornando alle vicende di strettissima attualità il confronto dello stadio “Luigi Ferraris”, vede i liguri padroni di casa sprofondati anzitempo nell’inferno della serie B, sospinti dall’orgoglioso ruggito della curva nord feudo dell’accesissima tifoseria del grifone che spera il prossimo anno di tornare prontamente in serie A, sull’altro versante troviamo il Bologna che vuole si onorare il campionato, ma non avrà nulla da chiedere ad una stagione transitoria, sperando in futuro in obiettivi più ambiziosi in una piazza che a fame di grande calcio. Successivamente alle 20,45 lo stadio “Artemio Franchi”, si accende per il match tra la compagine viola gigliata della Fiorentina e quella bianconera della “Vecchia Signora”, come viene chiamata unanimemente la Juventus di Massimiliano Allegri. Un confronto contraddistinto da un’atavica antipatia reciproca e rivalità tra le due tifoserie divise da concezioni totalmente diverse soprattutto sulla sponda toscana che spesso e volentieri sfociano nella becera nell’inciviltà offendendo la memoria di galantuomini e veri signori del calcio scomparsi tragicamente ci  riferiamo in particolare all’immenso Gaetano Scirea, spesso preso di mira offeso e vilipeso nella sua moralità ed integrità dallo zoccolo duro della curva Fiesole, composta da una frangia estrema e violenta sul piano verbale e non solo che fa dell’ignoranza e della cattiveria in proprio caposaldo. Consentitemi una nota personale a margine rivolta a tutti i trogloditi atterrati da tempo sul pianeta calcio che seppur può apparire  anacronistica mi sento di doverla esprimere e cioè fare della propria bandiera una fonte di ignoranza ed inciviltà che prima inquina nel profondo e poi contamina totalmente uno sport che sin dagli albori della sua nascita conserva intatto il proprio fascino è un esercizio di profonda e cavernicola ignoranza, poichè questo sport nel suo arco temporale dei novanta ed oltre minuti sa regalarci emozioni speciali e come tale resta il più bello del mondo, certamente spettacolare e dall’elevatissimo tasso adrenalinico che rappresentano il sale di ogni competizione. Questa gara tra toscani e piemontesi riveste un importanza soltanto per la Fiorentina  di Vincenzo Italiano che cerca punti per agganciare il treno europeo chiamato Conference League, mentre per quanto concerne la Juventus la gara serve per non chiudere con un risultato negativo una stagione densa di delusioni sul piano dei risultati e si spera di invertire la rotta nella prossima stagione con innesti che serviranno per incrementare la qualità tecnica temperamentale e sotto il profilo della personalità della squadra. Nello stesso orario, si giocano altri incontri, ossia quello che vede quale teatro l’impianto del “Gewiss Stadium” di Bergamo, dove si affronteranno l’Atalanta di Giampiero Gasperini e l’Empoli di Aurelio Andreazzoli e quello che si disputerà nel tempio dello stadio ” Olimpico ” dove va in scena il match tra la formazione biancoceleste della Lazio del ” Comandante ” Maurizio Sarri e quella gialloblù dell’Hellas Verona del trainer balcanico Igor Tudor. Partendo dall’analisi del primo match, gli orobici cercano di centrare la vittoria per garantirsi un posto in Conference League, risultato che rappresenta il minimo storico, poichè i tifosi della Dea erano abituati benissimo dai propri beniamini che grazie ad una politica societaria virtuosa e vincente si erano qualificati per diverse volte consecutive per la Champions League. L’altra gara quella che vede quale palcoscenico Roma è una gara che promette goal ed emozioni vista la capacità realizzativa di entrambe le squadre che potranno giocare a briglie sciolte visto che hanno ottenuto anticipatamente i loro rispettivi obiettivi e cioè un posto nella prossima Europa League per la Lazio, mentre una salvezza tranquilla per l’Hellas Verona.

Passando alle partite domenicali iniziamo dalla quella delle 12,30 che si disputa allo stadio “Alberto Picco” tra i bianconeri locali dello Spezia del tecnico Thiago Motta e il club azzurro del Napoli di mister Luciano Spalletti. Questo match si annuncia piacevole. A seguire alle 18 il “Mapei Stadium” tappezzato ampiamente da colori rossoneri vista la massiccia presenza della tifoseria ospite spalanca le sue porte al fondamentale confronto tra il team neroverde del Sassuolo del tecnico Alessio Dionisi e quello già citato rossonero del Milan di Stefano Pioli. Per gli ospiti si presenta l’opportunità di festeggiare con una vittoria di uno scudetto atteso lungamente sono undici infatti gli anni di digiuno. Il Sassuolo dal canto suo non avendo particolari stimoli cerca di onorare il campionato con una prestazione dignitosa. In concomitanza come prevedono le regole della trasparenza per quanto concerne la lotta scudetto, si gioca il confronto dello stadio “Giuseppe Meazza” che vede protagoniste l’Inter, team neroazzurro guidato da Simone Inzaghi contro la già salva compagine blucerchiata della Sampdoria del trainer Marco Giampaolo  Per la truppa di casa l’unica possibilità che gli resta è quella della vittoria, ma potrebbe non bastare se non giungeranno notizie favorevoli da Reggio Emilia e cioè una sconfitta dei rossoneri, infatti soltanto con questa eventualità Peresic Martinez e soci potranno festeggiare il secondo titolo italiano consecutivo che varrebbe il ventesimo tricolore quello della seconda stella da apporre sul petto. Alle 21 sono in calendario gli ultimi due incontri quello dello stadio “Pier Luigi Penzo” dove si confronteranno il sodalizio arancioneroverde lagunare del Venezia del tecnico Andrea Soncin e la squadra rossoblù del Cagliari del trainer Alessandro Agostini e quello dell’infuocato e ribollente di entusiasmo  catino “dell’Arechi” sul manto erboso del quale si daranno battaglia la formazione granata della Salernitana del pugnace mister Davide Nicola che sino ad ora ha realizzato un autentico capolavoro per il completamento del quale manca un ultimo tassello e cioè quello di domani sera in contemporanea con le concorrenti dirette alle 21 l’avversario è il team bianconero friulano dell’Udinese di mister Gabriele Cioffi, quest’ultimo con l’animo sereno poichè ha già archiviato il proprio obiettivo. Effettuando invece un piccolo passo indietro, parlando del primo match tra le suddette compagini di Venezia e Cagliari, per entrambe conta soltanto vincere, ma il loro destino è appeso ad un filo sottilissimo, poichè non dipende da loro, visto che potrebbero favorirle soltanto delle combinazioni derivanti dai risultati che arriveranno dalle concorrenti dirette. 

USCITA A1 CAIANELLO VIA CERASELLE TUTTI I GIORNI DAL LUNEDI AL SABATO ORARIO CONTINUATO 08:00 20:30 DOMENICA 08.00 13.00
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