ALTO CASERTANO – Dopo un periodo più o meno lungo tornano a fare la voce grossa i cittadinidell’Alto Casertano che si oppongono alla costruzione della centrale #Turbogas di Presenzano.
Oggi è stata lanciata una petizione, indirizzata al presidente del consiglio Mario Draghi che potete leggere e firmare qui: http://chng.it/fcSbJFZH
Il comunicato:
In più occasioni il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi ha dichiarato che uno degli obiettivi principali del nuovo Governo sarà la tutela ambientale e la riconversione energetica dell’Italia, tant’è che a questo scopo è stato istituito un dicastero ad-hoc: il Ministero della transizione ecologica.Come comitati ambientalisti attivi da sempre sul territorio riteniamo che queste condivisibili dichiarazioni programmatiche debbano portare a riconsiderare da subito l’utilità della costruzione della Centrale Termoelettrica a Ciclo Combinato di 760 MW di Presenzano (CE) da parte di Edison Spa. L’idea di un progetto del genere nasce addirittura nel 2004, ma i lavori di realizzazione sono iniziati soltanto pochi mesi fa. L’impianto, tra l’altro, beneficerà anche di un contributo economico rientrante in un sistema, quello del Capacity Market, concepito per condurre il paese verso l’elettricità verde e ridurre le emissioni a zero. È del tutto evidente che un tale impianto rappresenti l’esatto contrario di una “reale” transizione ecologica: non soltanto perché ci legherà ancora per i prossimi decenni all’utilizzo di risorse non rinnovabili, ma anche perché l’impianto, se portato a termine, andrà ulteriormente ad incidere in un’area collocata al confine tra Campania e Molise, ovvero la Valle del Medio Volturno, già compromessa dal punto di vista ambientale a causa della presenza di altri insediamenti per la produzione di energia e il trattamento di rifiuti pericolosi.Pertanto i cittadini chiedono che siano immediatamente sospesi i lavori di realizzazione della cosiddetta “Turbogas” di Presenzano, almeno fino a quando non sarà chiaro il programma di transizione ecologica che questo Governo vuole attuare per raggiungere gli obiettivi europei. L’opportunità fornita dal Recovery Fund in tema di riconversione energetica ed ecologica potrebbe consentire di superare ogni ostacolo burocratico ed economico per rinunciare definitivamente alla costruzione di questo impianto. Questo è quanto auspicano non solo le comunità residenti sul territorio, ma tutte quelle in agitazione nel Paese, unite e solidali nel dire definitivamente basta allo sfruttamento di risorse non rinnovabili.
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