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Una macchina “bruciaplastica” nell’Alto Casertano, la paura dei cittadini e le perplessità di Margherita Del Sesto

DiThomas Scalera

Gen 19, 2015

Invitalia e Ferrarelle, azienda leader nel settore delle acque minerali, hanno firmato il 15 gennnaio un Contratto di Sviluppo per ampliare lo stabilimento di Riardo (Caserta). L’accordo è stato siglato a Roma da Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, e Carlo Pontecorvo, presidente e amministratore delegato di Ferrarelle. L’investimento complessivo è di 34,1 milioni di euro, di cui 25,5 concessi da Invitalia, tra contributo in conto impianti e finanziamento agevolato. Il programma di sviluppo industriale consentirà di potenziare il sito produttivo campano con la realizzazione di due nuovi capannoni, un magazzino automatico e un impianto di rigenerazione per ridurre i costi di esercizio. Saranno, inoltre, realizzate nuove linee di imbottigliamento e produzione di preforme in PET. “Con questo accordoha affermato Domenico ArcuriInvitalia investe su una significativa realtà industriale del Mezzogiorno. La riduzione dei tempi e le semplificazioni amministrative garantite dal Contratto di Sviluppo si confermano strumenti molto vantaggiosi per le imprese che, anche e soprattutto nel Mezzogiorno, vogliono modernizzare i sistemi di produzione e accrescere la propria competitività”.

“Un impianto di produzione di preforme in PETspiega Carlo Pontecorvoottenute con l’utilizzo di materiale riciclato, così come consentito dalle recenti normative europee in materia di imbottigliamento, rappresenta un significativo esempio di attenzione all’ambiente in un territorio spesso citato per la sua scarsa cultura nella protezione dello stesso. Ferrarelle, da sempre concretamente attenta al suo territorio ed alla sostenibilità, coglie, grazie ad Invitalia, una nuova e assai importante opportunità di un progetto di serena crescita e sviluppo, per se stessa e ancor di più per il suo territorio”.

Ed è proprio sull’impianto di “rigenerazione” che noi vorremmo qualche chiarimento dalle due aziende che hanno siglato l’accordo. Che impatto avrà sul territorio? Che tipo di tecnologia utilizzerà? In un’area tra il Parco Regionale del Matese e quello di Roccamonfina è giusto inserire una macchina “bruciaplastica”?

A tal proposito abbiamo raccolto il pensiero di Margherita Del Sesto, unica rappresentante dell’Alto Casertano nella lista che presenterà il Movimento 5 Stelle per le Regionali di Maggio, poiché facente parte di una forza politica che da sempre è molto attenta alle problematiche ambientali:

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Margherita Del Sesto, la voce dell’Alto Casertano alle prossime Regionali per il Movimento 5 Stelle

“In questi giorni ho letto sui giornali che Invitalia e Ferrarelle hanno firmato un contratto di sviluppo per ampliare lo stabilimento di Riardo. Il considerevole investimento di 34,1 milioni di euro, come si evince dal comunicato stampa, servirà per la realizzazione di due capannoni, un magazzino automatico ed un impianto di rigenerazione. Proprio quest’ultimo – che, in base al progetto, dovrebbe servire per ridurre i costi di esercizio – desta qualche dubbio relativamente al suo funzionamento. La domanda sorge spontanea: rappresenterà veramente un significativo esempio dell’attenzione all’ambiente come sostiene l’amministratore delegato di Ferrarelle, Carlo Pontecorvo, o dietro tante belle parole si cela la costruzione di un impianto molto più simile ad un inceneritore, che per produrre energia brucerà materiali, come la plastica, rilasciando nell’aria sostanze nocive, altamente inquinanti tossiche e cancerogene?

Spero che a breve riusciremo ad ottenere notizie più precise in merito, soprattutto perché il nostro territorio, violentato e deturpato da anni di cattiva gestione ambientale, non merita un ulteriore abuso. Quello che dovrebbe rappresentare un progetto di crescita e sviluppo non dovrà assolutamente trasformarsi in un pericolo per tutti quei cittadini che queste terre le abitano da generazioni, amano il loro territorio e troppo spesso sono vittime di mali incurabili causati proprio da un inquinamento ambientale smisurato e incontrollato.”

La Del Sesto ha anche dichiarato che, se necessario, sarà baluardo per la salvaguardia della bellezza e della purezza dell’Alto Casertano, per anni isola felice e ora nel mirino di chi, forse, ha visto tanto spazio per inserire DISCARICHE e TERMOVALORIZZATORI.

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Di Thomas Scalera

Il Guru

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