I sindacati ed i dipendenti in rivolta
Stamane è pervenuta la notizia. Inizialmente erano voci di corridoio ma poi è arrivata la certezza: Whirlpool cede lo stabilimento di Napoli.
I lavorati seriamente preoccupati sono insorti chiedendo l’ausilio di chi dovrebbe tutelarli, i sindacati, ed ai nostri microfoni ha rilasciato una breve dichiarazione uno dei rappresentati,delegato della Rsu Fiom di Napoli, il signor Raffaele Romano.
Qual è la situazione attuale?
“Non credo avvenga un licenziamento di massa ma l’azienda ha dichiarato ieri di aver ceduto lo stabilimento e non meno di sei mesi fa, il 25 Ottobre, al Ministero del sviluppo economico è stato sottoscritto con il Ministro Di Maio un accordo che prevedeva la rivalutazione e lo sviluppo della realtà di Napoli con 17 milioni di investimento per rilanciare la produzione di un nuovo prodotto. In questa sede ci occupiamo di lavatrici e al momento la dichiarazione dell’azienda ha stupito tutti sia i sindacalisti che i lavoratori che hanno alle spalle delle famiglie di cui occuparsi.
Molti lavorano qui da anni e prima di loro c’erano i genitori. C’è una continuità lavorativa che deve essere continuativa perché ci sono 420 dipendenti che non possono finire per strada.
E’ inaccettabile che uno stabilimento storico possa ‘chiudere’ per far spazio a qualcosa di ignoto mettendo a repentaglio il futuro di tante famiglie.
Cosa pensa che accadrà ai dipendenti?
Sicuramente dagli stabilimenti al Nord,dove lo sviluppo è incentivato, arriveranno proposte di lavoro per i 420 dipendenti del sud ma prima però si parlerà di cassa integrazione. Però il punto è proprio questo: Dobbiamo abbandonare la nostra Terra. Dobbiamo lottare per avere lo sviluppo qui ed è inconcepibile che il Sud stia morendo insieme al nostro futuro.”
Ulteriore intervento da parte di Antonio Accurso, Segretario UILM CAMPANIA.
“Parlo a nome di tutti i dipendenti di questa struttura e ci teniamo a dire che non ci si può comportare come se il lavoro fatto finora sia invano. Si sono raggiunti sempre i massimi obiettivi”
Quali sono le motivazioni aziendali ?
“L’azienda dice che ha difficoltà nel profitto, noi invece crediamo che sia un’altra la motivazione: Vogliono portare il lavoro in una zona più a basso costo.
Sei mesi fa hanno preso degli accordi per fare investimenti idonei al miglioramento del lavoro,della produttività e dell’azienda stessa e noi pretendiamo che questi accordi vengano rispettati.”
Ci può dire qualcosa inerente all’incontro previsto per martedì?
“Ci sarà un incontro al Ministero del lavoro con la presenza del Ministro e con la presenza dei lavoratori. Vogliamo chiarezza perché a questo punto possiamo mettere in dubbio la correttezza di chi ha promesso di portare avanti gli accordi presi. I lavoratori attendono di veder concretizzare ciò che è stato stabilito ”
Continueremo a seguire la situazione ed a rilasciare aggiornamenti. Di certo sappiamo che per la prossima settimana sono previsti degli incontri tra i grandi vertici per fare chiarezza sul futuro di una delle aziende più storiche del Meridione.
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