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Il dramma della DDI alla scuola media Luigi Vanvitelli di Caserta

Comunicato stampa di Gioventù Nazionale 

E’ ormai da un anno che La pandemia da Covid-19 ci sta mettendo a dura prova, provocando milioni di morti nel mondo e una crisi sanitaria ed economica come l’Italia non viveva dal dopoguerra. Tanti i settori in ginocchio, alcune categorie sono state colpite più duramente di altre, e tra queste indubbiamente figurano quelle di studenti ed insegnanti. La scuola, nell’ultimo anno, ha vistosusseguirsi,con i vari DPCM e con le numerose ordinanze regionali, soluzioni diverse che avevano come obbiettivo la salvaguardia della salute di alunni e professorie delle loro famiglie, data anche la considerevole percentuale di contagiati tra alunni, insegnanti e personale ATA. Tra DAD (didattica a distanza), DDI (didattica digitale integrata) e lezioni in presenza, siamo arrivati a gennaio 2021. Attualmente la regione Campania è in zona gialla e, secondo l’Ordinanza n. 3 del 22/01/2021 del presidente De Luca, è stata dispostaper le scuole secondarie di primo gradola ripresa delle attività in presenza, dal giorno 25 gennaio 2021, lasciando a sindaci e presidi la possibilità di disporre diversamente qualora non vi fossero le condizioni per riprendere le lezioni in sicurezza. Le scuole medie casertane, pur riaprendo i parzialmente cancelli (solo per alcune classi), non si sono uniformate nelle iniziative dei singoli presidi. In particolare, a provocare l’ira dei genitori degli alunni delle classi terze è stata la soluzione adottata dalla Scuola Media Luigi Vanvitelli, che non dispone di aule sufficientemente gradi a contenere tutte le classi facendo rispettare le distanze di sicurezza (per un massimo di 15 alunni). I genitori infatti, dopo aver accettato, firmando, l’attuazione della didattica digitale integrata (già messa in atto in altre scuole, come la scuola media Dante Alighieri, che prevede un gruppo principale in aula e un gruppo minimo a distanza, con turnazione giornaliera in ordine alfabetico), hanno ricevuto nel fine settimana una comunicazione dalla preside, che disponeva diversamente. Le classi terze della scuola media Vanvitelli, a partire da lunedì 1 febbraio, non seguiranno le lezioni secondo la DDI, come sperato; un gruppo le seguirà in aula, mentre ogni giorno 15 alunni (presi a rotazione dalle varie terze) non frequenteranno la scuola di mattina, per poi dover recuperare quelle 6 ore in due pomeriggi della settimana. I genitori hanno subito manifestato le loro perplessità: la mancanza di continuità didattica che deriva dalla perdita, ogni settimana, di una mattinata scolastica; la turnazione, che spesso prevede che lo stesso studente debba recarsi a scuola la mattina e il pomeriggio di uno stesso giorno; la possibilità di infettarsi collettivamente, in caso di contagiati, che deriva dal fatto che i gruppi pomeridiani sono formati da studenti in esubero, provenienti da classi terze diverse. Nonostante questi genitori abbiano manifestato il loro disappunto, e si siano espressi a favore della DDI, più sicura e più efficiente per studenti e professori, già attuata altrove a Caserta, il loro appello è caduto nel vuoto.

“La cosa certa è che dopo un anno di pandemia da Covid-19, dopo un anno di scuole vuote in cui si sarebbe potuto fare di più per creare spazi consoni e sicuri per contenere le classi, non è accettabile questa incertezza e la mancanza di soluzioni sostenibili per i ragazzi, a maggior ragione se si pensa che siamo a febbraio, all’inizio di un nuovo quadrimestre, e che i ragazzi hanno il diritto di vivere serenamente, per quanto possibile, gli ultimi mesi di scuola che li porteranno all’esame di terza media. Da consigliere del Forum dei giovani di Caserta, lancio un appello all’Assessorato della Scuola e dell’Istruzione, in particolare all’assessora Adele Vairo, affinché vengano ascoltate le ragioni di questi genitori e si trovi un punto d’incontro con la preside della Scuola Media Vanvitelli.” queste le dichiarazioni di Gianmichele Castello, consigliere del Forum dei giovani casertano.

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