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Il Violinista del Diavolo – Recensione

di Ida Luciani

Il violinista del diavolo racconta, in maniera decisamente romanzata, la storia di Niccolò Paganini, grande compositore, violinista e chitarrista genovese, vissuto tra fine ‘700 e i primi dell”800. Dotato di uno straordinario talento artistico fin da giovanissimo, Paganini si fece notare dal pubblico anche per la spettacolarizzazione delle sue performance sempre sopra le righe e per la sregolatezza della sua vita privata che, per l’epoca, rappresentò, un vero scandalo. Talento ed eccessi gli portarono da subito molte attenzioni, calamitando l’interesse anche di gente senza scrupoli, come il manager Urbani che, promettendogli soldi e fama e facendo leva sulla diceria che lo voleva “seguace del diavolo”, gli costruì intorno un business a livello europeo. Il film appare riuscito nella ricostruzione della vita del “Maestro” ma un po’ debole nella fotografia. Senza infamia e senza lode l’interpretazione di David Garrett, grandissimo violinista contemporaneo che tuttavia compensa e fa dimenticare, nelle esibizioni realmente eseguite di pezzi di Paganini, la mancanza di preparazione recitativa.

Un film di Bernard Rose. Con David Garrett, Jared Harris, Andrea Deck, Joely Richardson, Veronica Ferres. Titolo originale Der Teufelsgeiger. Drammatico, durata 122 min. – Germania, Italia 2013.

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