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Le sardine propongono il Daspo social contro l’odio

La proposta delle sardine nelle parole del portavoce Mattia Santori

Le sardine si schierano contro chi diffonde l’odio in rete. Il movimento propone l’introduzione di un Daspo anche per i social network.

La proposta delle sardine arriva dopo i numerosi episodi di insulti e minacce subiti da diversi attivisti, inclusi i fondatori. L’ultimo, in ordine di tempo, è quello che ha visto coinvolto un attivista, finito oggetto di un video di Matteo Salvini mentre parlava dal palco.

“A causa delle minacce e dell’odio di cui si è trovato oggetto al ragazzo è stato consigliato dalle autorità di interrompere il suo lavoro come agente di commercio – spiega Mattia Santori, portavoce delle sardine (nella foto) – L’idea delle sardine è quella di lavorare sull’identificazione digitale, così da poter individuare subito chi minaccia via social e renderlo oggetto di un Daspo che gli impedisca comportamenti simili, bypassando la comune pratica dei profili fake”.

“La linea con la censura è fragile, ma iniziamo a parlarne – ha proposto Santori – Se qualcuno non è in grado di comportarsi nell’arena pubblica allora non può entrare in quell’arena”.

“Visto che si sta parlando di rimettere mano ai decreti sicurezza perché non aggiungere anche questo? Serve una maggiore sicurezza digitale” conclude il portavoce del movimento.

Qualche reazione non è tardata ad arrivare. Il vicepresidente leghista del Senato Roberto Calderoli ha detto: “Daspo social contro l’odio? Comincino loro”.

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