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Roma, scoperti carichi di mascherine Ffp2 taroccate

In piena pandemia, molti sono i carichi arrivati dalla Cina di materiale idoneo contro il covid ma dai risultati di laboratorio, queste mascherine filtrano solo il 36%

Procura di Prato:”La società cinese Y.L. si è approfittata della situazione emergenziale per fornire un prodotto che altrimenti non avrebbe mai potuto realizzare e certificare”
Marzo 2020- Marzo 2021.

E’ passato un anno dalla terribile notizia che ha sconvolto l’Italia.

Una pandemia ha colpito il sia l’Italia,sia il resto del mondo. Tutti si sono prodigati all’acquisto di materiale di protezione come le mascherine chirurgiche, guanti in lattice,mascherine Ffp2,Ffp3 ma in Italia finirono le scorte in poco tempo, soprattutto nelle regioni a maggior rischio.

mascherine Ffp2 taroccate

Molte importazioni arrivarono dalla Cina, uno dei maggiori produttori di questi materiali ma dai controlli fatti sia da un accreditato laboratorio spagnolo, sia sulla documentazione di certificazione CE fasulle, queste mascherine proteggono soltanto il 36% rispetto al 95% previsto.

Le Indagini

Dalle indagini, risulta che ci sono certificatori improvvisati, che dietro una lauta ricompensa,mettono timbri sulle bolle di accompagnamento senza le appurate indagini.

Nel caos delle indagini è finita anche l’ex presidente del Senato, Irene Pivetti, che ha acconsentito all’arrivo di mascherine Ffp2 dalla Cina e certificate in Polonia, che si sono rivelate non consoni,taroccate. Al momento la situazione è al centro di un’inchiesta della magistratura.

Dopo aver appurato i primi casi di mascherine taroccate, si è ritenuto necessario far intervenire una commissario straordinario, Domenico Arcuri, che lo scorso agosto ha dovuto rescindere un contratto e chiedendone anche i danni con una società da cui l’Italia aveva acquistato una sostanziosa quantità di Ffp2.

La JC ci ha fornito undici milioni di dispositivi ma alla dogana i dispositivi risultavano fasulli ma erano già sul mercato.

Questo è uno dei tanti casi presentati in Italia di dispositivi tarocchi arrivati dall’estero e venduti come se fossero ampiamente idonei.

La prima falla di questi dispositivi è avvenuta ad Udine.

In seguito, l’infermiere Massimo Vidotto, sindacalista della Cisl, portavoce dell’Azienda sanitaria universitaria di Udine, ha dichiarato:” Abbiamo avuto tanti contagi: 1380 positivi nei reparti ospedalieri tra ottobre e gennaio, su 8500 dipendenti. La direzione generale ha ritirato i 3350 pezzi che avevamo ancora in magazzino. Vogliamo sapere cos’è accaduto.”

Un laboratorio torinese, la Fonderia Mestieri, ha testato le mascherine e ne ha messo in dubbio la qualità definendole incapaci di proteggere.

Proseguiranno le indagini.

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