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L'Aquila. Muore Ferdinando Bologna, grande storico dell'arte medievale

Il docente universitario si è spento all’età di 93 anni

L’AQUILA. È deceduto lo scorso 3 aprile, all’età di 93 anni, Ferdinando Bologna, storico dell’arte, una delle massime eccellenze universitarie italiane in fatto di arte medievale (ma i suoi interessi spaziavano anche altrove). Era nato all’Aquila nel 1925. Allievo del grande Pietro Toesca, insigne medievista, ad appena venticinque anni era già membro della redazione della rivista Paragone nell’anno della sua fondazione, il 1950, diventando dunque collaboratore del grande Roberto Longhi. Divenuto ordinario di storia dell’arte medievale e moderna all’Università di Napoli, insegnò poi all’Università di Tor Vergata, all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli (Bologna ottenne peraltro la cittadinanza onoraria di Napoli nel 1997) e a quelle di Salerno e di Siena.

Nel corso della sua carriera, Bologna ha collaborato con le più prestigiose riviste scientifiche, da Prospettiva a The Burlington Magazine, da Arte veneta a Studi storici, senza dimenticare le riviste dei musei come la Revue du Louvre e il Bulletin des Musées Royaux de Belgique. Ha curato numerose pubblicazioni su artisti, soprattutto del Trecento (in particolare si ricordano i suoi contributi su Giotto e su Simone Martini) ma, come anticipato, Bologna si occupò anche di arte moderna, elaborando volumi su artisti dal Quattro all’Ottocento (Masaccio, Caravaggio, Francesco Solimena, Teofilo Patini e molti altri). Bologna aveva inoltre una particolare predilezione per l’arte meridionale: da citare i suoi studi sui pittori tra Due e Quattrocento alla corte angioina di Napoli.

In tanti nel campo dell’arte hanno espresso il cordoglio alla famiglia per la grave perdita.

«Una brutta terribile ed una perdita incolmabile per la cultura italiana. Ferdinando Bologna è stato uno storico dell’arte di meravigliosa straordinaria competenza e lungimiranza. Capace di scoprire stili, scuole, comunanze artistiche e movimenti pittorici come pochi. L’ho conosciuto molti anni fa,durante la presentazione del libro su Teofilo Patini e rimasi ammaliata dal suo linguaggio e dal suo modo esporre idee complesse e ricostruzioni articolate con un linguaggio semplice e convincente. Con lui ha ribadito la Pezzopane ho scoperto Saturrnino Gatti e lo splendido libro edito da Textus e da lui curato, dedicato proprio al maestro Saturnino Gatti, risulta un suo ultimo e generoso dono alla cultura ed all’arte del nostro territorio. Un uomo come pochi che mancherà alla cultura italiana ed internazionale. A suo figlio Mauro ed a tutta la sua famiglia ha ribadito alle agenzie di stampa l’Onorevole Pezzopane le mie sentite condoglianze». Il professore nel maggio del 2016 in occasione della presentazione degli studi a L’Aquila su Saturnino Gatti ha ricevuto le chiavi della città dal sindaco Biondi.

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