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Roccamonfina. Fondi ‘Nicola Amore’, Tari innocente. La Procura archivia

L’ex primo cittadino e due dipendenti comunali che erano stati indagati non hanno commesso alcun reato.

Il procedimento è stato archiviato dalla Procura della Repubblica su richiesta del Pubblico Ministero

Archiviata l’indagine a carico dell’ex sindaco di Roccamonfina Maria Cristina Tari e di due dipendenti comunali, la Dott.ssa Antonella Maestri e dott. Davide Porto. Questa è la decisione presa nei giorni scorsi da parte della Procura della Repubblica in mertito ai fatti relativi alla presunta vicenda dell’utilizzo improprio da parte dell’Ente Comune, durante l’amministrazione Tari, di fondi appartenenti alla Fondazione Nicola Amore. Le accuse riguardavano l’utilizzo improprio di piccole somme appartenenti alla Fondazione per spese di natura isituzionale e per saldare delle fatture relative all’acquisto di fiori ornamentali. Spese ovviamente in palese violazione delle norme dello Statuto della Fondazione Nicola Amore. Il Giudice per le Indagini Preliminari Ivana Salvatore ha accolto le istanze del Pubblico Ministero procedendo all’archiviazione del procedimento penale a carico dei tre. Il procedimento giudiziario era stato avviato a seguito di una denuncia presentata da alcuni degli attuali amministratori dell’esecutivo guidato dal sindaco Carlo Montefusco, ovvero il vicesindaco Mario Di Pippo, Roberto Zarli, Vittorio De Filippo, Beniamino Martino, Roberta Di Leva. Assistiti anche dai legali Gabriele Gallo e Gerardo Marrocco, la Tari e i due dipendenti comunali hanno potuto dimostrare tutta la loro innocenza. La vicenda avveniva nell’ambito dei fatti che portarono all’arresto dell’allora primo cittadino Letizia Tari (irregolarità negli appalti per la raccolta di rifiuti ad una ditta vicina al clan Belforte) che lasciò sgomenta l’intera popolazione roccana. Una delle vicende più controverse della storia politica e sociale del comune vulcanico che ancora oggi lascia strascichi pesanti nella stessa. Le polemiche ed i toni dello scontro politico nella piccola comunità dell’Alto casertano all’epoca dei fatti, inerenti la parte riguardante la Fndazione Nicola Amore, furono aspre e feroci. Provata in Tribunale la propria innocenza, ci saranno adesso delle scuse, gesto sempre nobile, nei loro confronti da chi fece fuoco e fiamme in merito vedendosi adesso smentito nei fatti dalla Legge?

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