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Che significa: “Ci vedremo a Filippi”?

Ci vedremo a Filippi“è un’espressione utilizzata quando tra due persone vi è una questione irrisolta che prima o poi porterà alla resa dei conti.

La sua origine va ricercata nella Vita di Cesare di Plutarco, ove si racconta la storia di Giulio Cesare, questo grande dittatore della storia di Roma che fu ucciso dai senatori difensori della repubblica e dell’ordinamento repubblicano che temevano lui volesse accentrare tutti i poteri nelle sue mani proclamandosi re di Roma. Il delitto si consumò il 15 marzo del 44 a. C.  in quello che è oggi largo Argentina a Roma, dove 2000 anni fa sorgeva la sede provvisoria del Senato romano. A guidare la rivolta Cassio, Marco e Decimo Bruto,  coadiuvati da alcuni sostenitori di Cesare che furono complici del delitto a causa di rancori, invidia e mancati compensi da parte del dictator.
Pochi giorni dopo l’efferato delitto, Bruto ebbe la visione di un fantasma dall’aspetto di uomo che, con espressione minacciosa gli comunicava che presto si sarebbero visti a Filippi, in Macedonia.
Lo spettro di Cesare preannunciava a Bruto l’imminente vendetta.
Di lì a poco infatti, nel 42 a. C. , durante la famosa battaglia di Filippi, Bruto fu sconfitto dai cesariani Marco Antonio, Ottaviano e Lepido e preferì togliersi la vita pur di non cadere nelle mani dei nemici.
L’episodio viene ripreso in seguito da Shakespeare nella tragedia intitolata appunto Giulio Cesare, nell’atto IV:
Bruto: ” Olà, chi viene qui? Credo sia la debolezza dei miei occhi a dare forma a questa apparizione mostruosa. Viene su di me.Sei tu qualche cosa? Sei tu un dio, o un angelo o un demone che mi fai gelare il sangue e rizzare i capelli? Dimmelo, chi sei tu?”.
Fantasma:” Il tuo cattivo genio, o Bruto”.
Bruto: ” Perché vieni?.
Fantasma: “Per dirti che mi vedrai a Filippi”.
Bruto: ” Bene, ti vedrò di nuovo allora”.
Fantasma: “Di certo, a Filippi”.
Bruto:” Ecco, ti rivedrò allora a Filippi”
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