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Stand cacciati dal Mercatino, la replica di Arturo Marseglia

marseglia2 È giunta in redazione la replica di Arturo Marseglia, presidente della Pro-loco di Vairano Patenora, organizzatrice del mercatino. Come sempre diamo voce a tutti:

Visto la notizia che è stata data in merito al Mercatino di Vairano Scalo su Vairano news, di cui lei è responsabile, mi corre l’obbligo di chiarire i fatti considerato che sono il legale rappresentante della Pro Loco e organizzatore dell’evento. È opportuno sapere, prima di dare dei giudizi, su come, chi e cosa poteva essere esposto. Pertanto, dopo aver concordato questi criteri con Amministratori e Polizia municipale, i responsabili della Pro loco hanno ricevuto le richieste telefoniche di aziende, hobbisti e associazioni che dovevano assicurare di portare per l’esposizione e vendita le tipologie merceologiche individuate (articoli e giochi per il Natale, manufatti e articoli di artigianato, enogastronomia, animazioni e giochi per bambini, associazione di beneficenza). Come si evince, non potevano essere ammessi la promozione e la pubblicazione di servizi e di prodotti industriali di nessun genere oppure di altre merceologia. Ma purtroppo, qualcuno telefonicamente non ha comunicato correttamente il tipo di attività che volevano svolgere o i prodotti che volevano presentare, nonostante fosse stato chiarito i criteri richiesti per la loro partecipazione. Così, quando ogni espositore ha allestito il proprio stand i responsabili sono andati a verificare se le attività e i prodotti erano rispondenti alle regole comunicate, ad alcuni espositori è stato comunicato che quel tipo di prodotto esposto o servizio non poteva essere presente in quel contesto, e che x il prossimo anno “non avrebbero potuto partecipare”. Quando quest’ultima frase è stata comunicata anche ai responsabili dello stand di esposizione di prodotti di cosmesi di una multinazionale svizzera, quest’ultimi sono andati in escandescenza affermando che “potevano anche smontare lo stand”, a questa affermazione i responsabili della Pro loco hanno risposto che “avrebbero potuto farlo se lo volevano”.

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