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Taranto. Giorgio ucciso da un tumore a 15 anni, l'appello di papà Angelo: "L'indifferenza ci sta ammazzando"

TARANTO. Giorgio Di Ponzio aveva solo 15 anni.

Era di Taranto.

Un ragazzino che ha combattuto per tre anni contro un cancro e che ci ha lasciati qualche settimana fa. Il papà Angelo Di Ponzio in questo periodo sta portando avanti una battaglia per attirare l’attenzione su quel territorio dove le persone, anche molti bambini, continuano ad ammalarsi. E a morire.

Ecco l’appello del signor Di Ponzio:

“Sono il papà del guerriero Giorgio, la passione per i motori e la pesca erano tutto per lui.

Di quello che abbiamo passato in questi anni per cercare di curarlo dopo vari interventi e trattamenti potrei fare un elenco , così come elencare tutte le carenze vissute e che solo spostandoci a Bari e a Milano erano risolti.
MA SIAMO TUTTI ITALIANI? Purtroppo qui non c’è proprio la concezione delle cure perché sanno solo farci ammalare. Purtroppo se non facciamo niente siamo costretti a vedere i nostri figli morti e quelli che si salvano scappare lontano per un futuro.

Fino ad ora dal 2016 al 25/01/2019 io e mia moglie eravamo impegnati a cercare di risolvere il problema o perlomeno a non fargli perdere quel sorriso di cui tutti parlano. Ora è il momento di lottare con tutte le forze, con il vostro aiuto e di chi ci tiene a riprenderci il diritto alla salute nostra e dei nostri figli.

Potete andare sul mio profilo e vedere che voglia, coraggio e forza aveva il nostro Giorgio. Fino a ieri non ho mai parlato pubblicamente della malattia di mio figlio sia per non avere la compassione di nessuno e sia perché lui doveva sentirsi normale. Ora basta!!!”

Uno sfogo amaro e doloroso. Taranto e i suoi abitanti hanno il sacrosanto diritto alla salute, in una città già martoriata negli anni da un inquinamento pesante che ha prodotto lacrime e morte. Una battaglia di civiltà quella di Angelo, in nome di Giorgio, che purtroppo non gli restituirà suo figlio ma che potrebbe abbattere una volta per tutte l’indifferenza e il menefreghismo. Ce lo auguriamo di cuore.

Ciao Giorgio. E scusaci.

Giorgio premiato ad una gara di pesca, una delle sue più grandi passioni

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