V-news.it

Caserta. Vincenzo Romano si prepara a lanciare il suo ultimo capolavoro poetico

Lo scrittore si prepara per il suo ultimo capolavoro poetico

CASERTA. Il poeta Vincenzo Romano si prepara per il suo ultimo esordio poetico, “Mani Tese” che sarà presentato prossimamente, per poi essere lanciato in tutte le librerie. Alessandro Zannini nella sua presentazione critica ha esaltato con eleganza la figura poetica dell’uomo esprimendo alcuni tratti fondamentali. La poesia di Vincenzo Romano evidenza Zannini nel testo,  incarna sin da subito sintesi, armonia, misura, non conosce mai barriere spazio-temporali, né scuole o salotti e conventicole letterarie; canta con il cuore la vita nella sua perfetta nudità, il suo drammatico e inconfutabile splendore. E’ incantesimo, rappresenta con successo l’armonia interiore che cerca nella profondità dell’essere il senso concreto divino dell’esistenza. Il Poeta in questo suo libro coglie con determinazione l’aspetto estetico delle cose, trovando con essenza sentimentale emozioni interiori, evasione e fuga dalla realtà. Altre volte il verismo tocca sempre piaghe individuali e sociali, sperimentando verità sofferte e desideri irrealizzati. Ma sempre, stupore del vivere e dolore dei giorni andati, emergono in questi racconti poetici con raffinata eloquenza in versi lapidari. In queste liriche c’è indagine, ricerca, martirio di un’analisi volta ad un vero irraggiungibile, foriera di dubbi e di inquietudini umane. Spesso la parola nell’opera “Mani Tese” si colora di nostalgia entrando nell’intimo dei rapporti cruciali, dove emergono con naturalezza le figure del padre e della madre, i profumi e i colori domestici, il mare, il cielo, il sole. Romano sta sempre attaccato saldamente nella vita, l’abita con partecipazione, ne conosce la provvisorietà, la violenza, lo spreco, ma ne testimonia anche il fascino e l’amore. Il tono, i temi, la resa stilistica, la sintassi, il linguaggio esprimono un modo tutto personale di porsi davanti alla tradizione poetica napoletana, rifiutando la consuetudine melica, assumendo valenze, risonanze, accentuando così la densità fonica e semantica del verso, evitando ogni facilità ritmica. Prossimamente per concludere lo scrittore presenterà la sua opera, dando così vita al vero contatto con la sua meravigliosa essenza poetica.

Exit mobile version