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Denuncia le violenze dell’ex compagno, scatta il Codice Rosso

La vittima chiede maggiori tutele per chi denuncia da parte delle Istituzioni

Manca una vere rete di protezione dopo che si è denunciata la violenza

ALTO CASERTANO – Denuncia le violenze del marito, scatta il Codice Rosso. E’ quanto accaduto ad una giovane donna dell’Alto casertano. Una vicenda molto triste che ha avuto come epilogo doveroso la denuncia da parte della donna nei confronti dell’ex compagno che da tempo le usava violenza fisica e psicologica. Dopo l’ennesimo episodio di violenza con percosse fisiche la donna nei mesi scorsi ha trovato il coraggio di denunciare tutto ai Carabinieri che immediatamente hanno fatto scattare le indagini.

La denuncia presentata ha portato all’avvio delle procedure previste dal cosiddetto “Codice Rosso“, la legge n. 69 del 19 luglio 2019 approvata dal Parlamento italiano e che prevede nuove norme e l’inasprimento delle sanzioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. In particolare il “Codice Rosso” prevede l’introduzione di una corsia veloce e preferenziale per le denunce e le indagini riguardanti casi di violenza contro donne o minori.

La legge prevede che la polizia giudiziaria, una volta acquisita la notizia di reato, riferisca immediatamente al pubblico ministero, anche in forma orale e lo stesso pubblico ministero nei casi di delitti di violenza domestica o di genere, entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato, deve assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato.

La legge è certamente un passo avanti importante in materia ed amplia le tutele per le vittime di violenza ma proprio queste evidenziano che superata la fase inziale della denuncia resta il “vuoto” pericoloso tra la fine delle indagini e l’inizio poi del relativo processo. “Chi ci tutela mentre attendiamo il completamento dell’iter giudiziario?”, questa è la domanda che si pongono le donne vittime di violenza, compresa la giovane dell’Alto casertano che vuole lanciare un appello alle istituzioni ed ai cittadini per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito.

La giovane donna che ha denunciato le violenze dell’ex compagno, che per ovvi motivi preferisce restare nell’anonimato si chiede: “Voglio lanciare un messaggio forte a tutte le istituzioni. Non ci servono panchine, scarpe rosse o segni in faccia rossi. Quando una donna denuncia lo Stato deve tutelarla nell’immediato e anche nel periodo successivo alla stessa, non vedere il carnefice che cammina serenamente a piede libero mentre la vittima magari è costretta a segregarsi in casa per paura di incontrarlo”.

Tutelare le vittime di violenza anche dopo aver denunciato, questo l’appello della donna che auspica in forme di protezione adeguate per tutte/tutti coloro che sono vittime e che denunciano quanto subito. Il fenomeno del femminicidio, delle violenze di genere, del bullismo e così via sono sempre più diffusi nella nostra società e meritano una maggiore attenzione da parte delle Istituzioni che devono adottare gli strumenti normativi più adeguati per combatterli.

Allo stesso tempo serve un forte impegno civile affinché nelle famiglie, nella scuola, nella società si educhi al pieno rispetto della persona limitando o eliminando mentalità e comportamenti, atteggiamenti e impulsi retrogradi certamente indegni di una società che vuole definirsi civile.

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