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Genitori di una volta vs genitori di oggi. Il discorso di Gratteri ci fa riflettere

Riflessione sulle differenze educative di ieri rispetto ad oggi.
È chiaro che il metodo educativo delle nostre generazioni è totalmente differente rispetto a quello del passato, c’è stato un cambiamento graduale nella visione educativa e nella genitorialità, che ha “scombussolato” le abitudini da una generazione all’altra.

https://youtu.be/okwpHJ81c1M

Analizzando il fenomeno da un punto di vista sociologico potremmo attribuire questi cambiamenti all’ evoluzione sociale, soprattutto femminile degli ultimi 50 anni circa. La famiglia ha assunto caratteri diversi man mano che la donna ha iniziato a manifestare il desiderio e la possibilità concreta di realizzazione personale e professionale. Cosa più che giusta! Il problema è che mancando due genitori per la maggior parte della giornata, non solo uno, sono minori le possibilità di avere dei riferimenti stabili per i bambini. Spesso i genitori devono essere assenti per molte ore, quasi sempre ci si ritrova a cena, davanti a piatti veloci a raccontarsi, ma non basta.

La riflessione del procuratore della Repubblica Gratteri ci colpisce, perché esplica in modo sereno, anche simpatico una realtà educativa come quella attuale, in cui si tende a recuperare il tempo sottratto ai figli tramite gli oggetti, comprando letteralmente qualche minuto della loro attenzione.

Ricorda con piacere quando, da piccolo, la madre gli insegnava a guadagnarsi da solo i suoi sfizi, quando per un capriccio era costretto a riflettere e chiedere scusa. Parla di una madre educativamente presente , severa, una generazioni di madri all’antica sicuramente ma molto attente, una generazione di bambini rispettosi e coscienti. Oggi tutto è concesso, pur di non offendere l’animo dei propri figli, tutto è materialmente possibile. Intanto manca il tempo, mancano le basi solide di una volta, mancano i riferimenti e le presenze rassicuranti. Sebbene ciascuno cerchi di fare del proprio meglio l‘ottica in cui siamo entrati è sbagliata e ci troviamo davanti una generazione di bambini (fatte le dovute eccezioni) pieni di sé e vuoti di valori e ispirazioni.

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