V-news.it

Il prof. Giuseppe Angelone a “La Grande Storia” su Rai 3

Domani alle 21.20

Domani, venerdì 31 luglio, alle 21.20 su Rai Tre, andrà in onda la sesta ed ultima puntata della serie estiva de “La Grande Storia”, il programma condotto da Paolo Mieli giunto alla 23^ edizione.

Il programma di punta sulla storia in tv è costruito su tre distinti blocchi, che avranno come filo conduttore la propaganda in tempo di guerra, dalla seconda guerra mondiale, passando per l’Iraq e la prima guerra del Golfo, giungendo fino al Vietnam.

Titolo della puntata sarà, appunto, “Propaganda: il grande racconto della guerra”.

Gli interventi del prof. Giuseppe Angelone, docente universitario di Cinema e Documentari storici, sono stati inseriti nel blocco dal titolo “Hollywood va alla guerra”.

Infatti, nel corso della seconda guerra mondiale, alcuni fra i più grandi registi di Hollywood vengono reclutati per raccontare il conflitto.

Frank Capra realizza una serie di documentari per spiegare al fronte interno i motivi per i quali gli Stati Uniti dovranno scendere in guerra, dopo l’attacco giapponese di Pearl Harbor del 7 dicembre 1941, allo scopo di far prevalere la democrazia sulle dittature.

John Ford si trova nel Pacifico al momento della battaglia al largo delle Midway, all’inizio di giugno del 1942. Nonostante rimanga ferito durante l’attacco continua a girare il suo film.

John Huston, nell’autunno 1943, viene inviato in Italia, a San Pietro Infine, sul fronte di Cassino. A liberazione avvenuta, ricostruisce le scene della battaglia e della liberazione, coinvolgendo soldati e civili.

Anche William Wyler è attivo in Europa per documentare le operazioni delle forze aeree statunitensi. In Toscana, mentre effettua alcune riprese nell’estate del 1944, perde completamente l’udito a causa del frastuono del motore dell’aereo su cui vola.

George Stevens è alla cinepresa quando l’esercito americano entra nel campo di concentramento di Dachau, il 30 aprile 1945. Mostrerà al mondo la verità sullo sterminio in tutta la sua crudele assurdità, fornendo prove schiaccianti per far condannare i criminali di guerra nel processo di Norimberga.

Exit mobile version