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La forza di costruirsi da soli. Una lunga strada fatta di dignità e (spesso) mancanza di aiuto

woman sitting in front of macbook

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Capita, molto spesso, anche tra noi persone “normali” di confrontarci sulle proprie abitudini di vita, lavorative, familiari, e di notare come i percorsi intrapresi da ciascuno abbiano portato a obiettivi e a modi di vivere completamente differenti. Puoi trovarti di fronte al classico “figlio di famiglia” con la strada spianata, gli studi pagati, un buon lavoro assicurato, le spalle sempre coperte. Una donna brillante che gestisce carriera, casa e figli tranquillamente, pur essendo nata in una famiglia difficile, ma che ogni giorno offre al mondo il meglio di se. Una, invece, che pur avendo avuto tutti gli aiuti possibili e immaginabili non riesce a divincolarsi tra poche cose da fare.

Ognuno di noi presenta, indubbiamente, un suo percorso, un iter particolare, che appartiene a sé stesso e a nessun altro e che spesso non corrisponde a ciò che realmente avrebbe potuto realizzare, rispetto alle capacità materiali di cui ha disposto. In parole povere: ognuno costruisce la sua strada non in base ha ciò che ha ma in base a ciò che è! Per questo molti percorsi si dimostrano lunghi e difficili ma riescono alla grande, pur non avendo disponibilità di aiuti o appoggi ed altri, invece, si fermano, non vanno oltre il necessario.

La dignità risiede in questo, riuscire a brillare, nonostante le difficoltà, riuscire da soli, senza chiedere, senza elemosinare. Questo, spesso, però, porta a far pensare agli altri che non si ha bisogno, che non si è stanchi, che non si possa cedere o fermarsi. Le persone dignitose appaiono indistruttibili, dunque, non si pensa di doverle aiutare, neppure nelle situazioni più complicate. È questo il risvolto della dignità, la solitudine, il dover brillare, sempre, anche nelle difficoltà. Ma infondo, è l’unica strada che porta alla vera soddisfazione.

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