V-news.it

Decluttering: L’arte di eliminare ciò che non serve

Da tempo se ne sente parlare ed è una vera filosofia di vita: Eliminiamo ciò che non ci serve più e spesso non si parla di oggetti, ecco cos’è il Decluttering

“Nun arrucchià munnezz”

Una mamma del Sud

Per la Rubrica ‘L’Angolo Diverso’ parleremo dell’Arte Liberatoria per eccellenza: Il Decluttering.

Ora ha acquisito un appellativo anglosassone ma questa pratica è in uso in ogni casa con un componente maniaco dell’ordine.

Al Sud, tipicamente sono le mamme che hanno questa abitudine: Gettare via ciò che non serve più o che non usiamo più perché bisogna che ci sia ordine e pulizia.

Come dare loro torto? Ma il Decluttering è qualcosa di ben più profondo, è una pulizia mentale che comporta una liberazione.

Dopo il successo di Mary Kombo, straordinaria nel suo modo di ripulire e riordinare le stanze eliminando ciò che non si usa più e piegare nel modo giusto gli oggetti;

è arrivato il momento di capire come far da soli questa pratica.

Secondo alcuni studi, inoltre, il decluttering è anche un metodo per riciclare gli oggetti,

metterli in vendita sulle varie applicazioni o regalare, quindi è una scelta green sostanzialmente.

Bisogna dedicarsi ad una camera per volta.

La prima scelta da fare è capire ciò che non usiamo più da oltre un anno, poi se siamo pronti a lasciar andare quell’oggetto lo cestiniamo altrimenti va messo via per capire se effettivamente ne sentiremo la mancanza.

Facendo così, si libera gran parte degli armadi e si fa spazio, una gioia per ogni persona attenta all’ordine.

Ovviamente, i pezzi vintage o che hanno dei ricordi indelebili è giusto conservarli in maniera adeguata proprio per il valore sia economico che affettivo.

Infatti anche sui social spopolano profili di persone appassionate di abiti d’epoca, soprattutto lo stile degli anni Quaranta e Cinquanta.

Collezionisti che cercano negozi vintage di proposito per l’acquisto di abiti ed accessori. Per quanto riguarda l’abbigliamento standard, è facile disfarsene tra amici e gruppi di scambio.

Molte volte non c’è nemmeno la vera necessità di dare via le cose ma c’è la necessità di raggrupparle in modo da tenerle più ordinate.

Chi è vissuto con un genitore maniaco dell’ordine lo sa: O lo tieni in maniera decorosa nel posto giusto o finisce nella pattumiera.

Quante volte avete minacciato i figli con la frase: “ Se non ordini tutti i tuoi giochi butto tutto?” Ecco. Il Decluttering non è altro che una tecnica avanzata, meno invasiva e più riflessiva.

Vi siete mai sentiti più leggeri dopo esservi liberati degli oggetti inutili?

Ripulito armadi e cassetti, piegato le cose come ci insegna la Kombo ed ottimizzare gli spazi?

Fatelo nell’armadio di figli o compagni disordinati e tempo mezza giornata e non si capisce nulla ma ciò non toglie che non si possa imparare a vivere con il necessario senza andare nell’eccesso,

infatti, a cosa serve circondarsi di numerosi oggetti?

Dietro questo accumulo spesso, c’è un malessere di base.

Bisogno di affetto, solitudine, paura per il futuro e ciò comporta ad acquistare ciò che non serve per poter compensare le nostre mancanze.

Su questo ci sono stati studi e programmi televisivi per aiutare queste persone ad uscire da questo limbo di accumulo costante ed ecco che in un periodo in cui c’è necessità di intervenire sull’accumulo,

sulla produzione e sul riciclo si unisce l’utile ed il dilettevole: “Non lo usi? Cedilo!” o nel caso di una mamma particolarmente esigente :” SI NUN TE MUOV TE JETT TUTT COS!”

Tratto da una storia vera.

Exit mobile version