• Mar. Apr 30th, 2024

“Serve reddito universale”, il messaggio di Papa Francesco

Il Pontefice scuote il dibattito socio-economico mondiale

Reddito universale: per uscire dalla crisi economica bisogna aiutare tutti, specialmente i più poveri.

ROMA – Un reddito universale per tutti, la rotta indicata da Papa Francesco. Nel giorno della celebrazione della Santa Pasqua Papa Francesco ha lanciato un messaggio forte, potente, preciso, l’unico davvero credibile in un momento storico in cui si fanno troppe chiacchiere e banalizzazioni:

“Serve un reddito universale”. Papa Francesco, grazie ad una lettera pubblicata sul quotidiano Avvenire, inviata “ai fratelli e alle sorelle dei Movimenti e delle organizzazioni popolari”, è intervenuto con un’ampia riflessione che si collega sia alla crisi economica che stiamo vivendo attualmente a causa della pandemia di Coronavirus sia alla condizione comunque già precedente dell’economia mondiale.

Papa Francesco

In questo momento in cui si parla tanto di Fase2 per ripartire dopo la chiusura di gran parte (non tutte) le attività economimiche del paese, ecco che vengono fuori tutte le criticità che erano presenti già prima che arrivasse il virus. Il Covid-19 ci sta semplicemente mostrando quanto siamo stupidi e ciechi su certi temi, soprattutto in materia economica.

Molti lavoratori erano precari, sfruttati senza diritti e senza reddito già prima del virus. Semplicemente a causa della pandemia il numero dei poveri è destinato ad aumentare drammaticamente in tutto il mondo. Con la lenta riapertura, non tutte le imprese ed attività produttive potranno garantire gli stessi posti di lavoro e le relative paghe pre-pandemia.

Basti pensare ad attività quali ristoranti, bar, pizzerie, lidi balneari, tour operator, tutta la filiera del turismo… Certamente i settori che più saranno penalizzati da questa crisi e che avranno tempi maggiori per riprendersi. Ma anche il settore dei servizi, l’artigianato, l’industria ecc. Tutto sarà stravolto.

Se alle imprese in qualche modo, discutibile o meno, stanno arrivando aiuti economici anche ingenti… Che fine faranno i lavoratori? Che fine faranno quelli che il lavoro non l’avevano già prima? Che fine faranno i giovani che tra mille sacrifici stanno comunque studiando per diplomarsi e laurearsi? Che faranno dopo, in un mondo così stravolto?

Fosse comuni ospitano i cadaveri dei morti poveri di Covid-19

La riflessione di Papa Francesco è di portata storica. Essa non si focalizza solo sull’emergenza attuale, sul presente, ma guarda di fatto già al futuro. “Spero che i governi comprendano che i paradigmi tecnocratici (sia che abbiano al centro lo Stato, sia che abbiano al centro il mercato) – scrive Papa Bergoglio nella lettera –

non sono sufficienti per affrontare questa crisi o gli altri grandi problemi dell’umanità. Ora più che mai – conclude il Pontefice – sono le persone, le comunità, i popoli che devono essere al centro, uniti per guarire, per curare, per condividere”.

Un sistema economico, quello occidentale, che tende a lasciare indietro troppe persone, che con drammatica facilità e superficialità lascia nella povertà milioni di persone. La sola logica del profitto privato ad ogni costo sta dimostrando la sua barbarie proprio nei giorni della pandemia. A pagare maggiormente gli effetti della crisi sanitaria ed economica sono le fasce più deboli e povere della popolazione.

In troppi muoiono perché non possono curarsi (si veda l’assurdo sistema sanitario a pagamento degli Usa ad esempio, con migliaia di cadaveri finiti nelle fosse comuni) o rischiano di morire di fame perché non avranno più come vivere. Che fare dunque?

La solidarietà e la speranza deve ripartire dalla redistribuzione della ricchezza a livello mondiale garantendo a TUTTI in quanto persone un “reddito universale”. Papa Francesco apre la strada ad una potente riflessione socio-economica che inizia a far discutere tutto il mondo.

La proposta del Reddito Universale di base

In realtà gli economisti dibattono da decenni su una proposta del genere e si registrano sempre più convergenze accademiche e anche politiche su questo tema. Ad Assisi recentemente numerosi economisti provenienti da tutto il mondo hanno discusso di questo tema fondamentale per il futuro economico mondiale.

Con la crisi attuale e con una innovazione tecnologica che a detta praticamente di tutti gli analisti certamente provocherà una drastica riduzione dei posti di lavoro nel mondo, ci si interroga su come garantire la sopravvivenza ed una vita degna a milioni di persone in tutto il mondo.

In Italia appena l’anno scorso è stato introdotto lo strumento del Reddito di Cittadinanza che di fatto si ispira proprio a tale proposta. Il Reddito di Cittadinanza è un sussidio economico di Politica attiva del Lavoro, che si basa però sulla concessione di un reddito (780 euro di base, cifra indicata dall’ISTAT – Istituto Nazionale di Statistica, quale soglia minima di reddito mensile pro capite al di sotto della quale si è considerati per lo Stato effettivamente poveri)

legato al godimento della cittadinanza, allo status di “cittadino”. Ti aiuto economicamente e trovandoti comunque un lavoro (dalla retribuzione almeno uguale all’importo del beneficio concesso) in quanto cittadino italiano. Papa Francesco invece va addirittura ben oltre tale impostazione: bisogna aiutare tutti in quanto PERSONE.

Lo scorso anno in Italia è stato introdotto il Reddito di Cittadinanza

Il rispetto della dignità umana nella sua interezza passa anche e soprattutto attraverso l’affermazione della necessità di garantire un reddito personale minimo che possa consentire di vivere senza troppi affanni in una società che invece è sempre più discriminante socialmente ed economicamente. Papa Francesco ammonisce i Governi e la società a non essere egoisti a non emarginare le persone, A NON LASCIARE INDIETRO NESSUNO.

Quali sono o potrebbero essere gli effetti pratici dell’introduzione di un reddito universale di base per tutti? Molteplici e certamente tutti positivi. Innanzitutto si rilancerebbe e garantirebbe costantemente la domanda interna di ogni paese: se ogni cittadino ha una quota di denaro sicuro da poter spendere certamente lo spenderà.

Dunque ne beneficerebbe l’economia tutta, dalle imprese allo Stato stesso. Il reddito universale non si scontra affatto con l’impresa ed il lavoro. Anzi, l’effetto sulle imprese è benefico perché mantenendo il potere d’acquisto le persone possono acquistare prodotti, beni, servizi.

Le aziende dunque (che comunque dovranno man mano riconvertirsi tecnologicamente e produrre sempre più con metodologie e tecnologie ad impatto zero sull’ambiente) manterranno o addirittura potranno aumentare le rispettive produzioni. I salari dovranno essere adeguati per i lavoratori e non potranno essere più bassi del reddito universale garantito.

La sola logica del profitto genera miseria e povertà

Vuoi guadagnare più del reddito di base di cui disponi? Bene, lavori e fai fruttare le tue capacità individuali (studi fatti, corsi seguiti, specializzazioni) ecc. Libertà d’impresa e reddito universale non vanno affatto in conflitto, sono semmai complementari.

Ad andare in difficoltà in un modello economico sano e virtuoso, saranno gli speculatori e gli sfruttatori, quelli che fanno del profitto garantito a tutti i costi sulle spalle e ai danni degli altri il loro credo malefico. Sono infatti costoro che avversano in tutti i modi tale proposta.

Finirebbe il loro sfruttamento, il loro potere malvagio. Finirebbero il perverso meccanismo del lavoro nero, il ricatto del clientelismo (ti do il lavoro se mi voti), finirebbero insomma molti abusi immorali che la Chiesa ed il buon senso non possono più tollerare.

Reddito Universale di base

Non è un caso se lo stesso Papa Francesco con le sue idee profonde, cristianamente vere e autentiche, socialmente rivoluzionarie, oggi ha molti nemici anche interni al Vaticano, come ha dimostrato una recente inchiesta del programma Report che ha smascherato una serie di connivenze tra certi poteri e determinati partiti politici che si prestano al loro gioco sporco.

E questi hanno anche il coraggio di professarsi cristiani… Che vergogna!
La Chiesa è dei Poveri, non degli sfruttatori. Il messaggio di Papa Francesco è potente, forte, autenticamente cristiano, spetta a tutti noi raccoglierlo, diffonderlo e PRATICARLO. No agli egoismi, all’odio, allo sfruttamento ed ingiustizia sociale perché…NESSUNO SI SALVA DA SOLO.

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Di Vincenzo Mario

Giornalista Pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania. Vicedirettore e Redattore di V-news.it. In oltre 15 anni di professione vanta numerose collaborazioni con i principali quotidiani cartacei e online di Terra di Lavoro ed esperienze in emittenti televisive e radiofoniche. Tra le principali esperienze e collaborazioni spiccano: giornalista e fotoreporter per “Il Giornale di Caserta” e inviato per “TRM – TeleradioMatese” - Gruppo “Lunaset”, corrispondente e Redattore per la "Nuova Gazzetta di Caserta", giornalista per il mensile “Fresco di Stampa”, giornalista radiofonico e speaker, curatore del Notiziario campano per RCS – Radio Circuito Solare,

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