SESSA AURUNCA – Si è tenuto ieri sera, il convegno “Sulle note della legalità”,
presso l’Oratorio “Don Tonino Bello” e Biblioteca “Casa del Fanciullo” a Cascano.
L’evento, alla sua prima edizione, è stato presentato e moderato dal giornalista Fabrizio Marino, che lo ha introdotto come un nuovo inizio di eventi culturali e di cronaca che si andranno a programmare nella piccola realtà di Cascano. L’evento è stato realizzato con l’appoggio di Don Roberto Palazzo, parroco del luogo, e Cristian Ciriello, che lo ha voluto fortemente.
Ha aperto il dibattito il Sindaco della città, avv. Silvio Sasso per l’introduzione e saluti sul tema delicatissimo della lotta alla camorra e, in particolare, all’estorsione. Tematica affrontata con l’ausilio dell’intervento della figlia dell’imprenditore casertano, Domenico Noviello, ucciso brutalmente dal clan dei casalesi, nel 2008, per aver denunciato. Una testimonianza struggente, un dolore sempre vivo per la famiglia e i figli, in particolare Mimma Noviello, la figlia, presente in sala, ha trovato la forza di parlare della storia di suo padre,di un uomo che ha creduto nella sua terra senza abbandonarla, affinchè attraverso il suo ricordo questa problematica sia affrontata senza paura e ne sia diffusa la conoscenza.
E’ intervenuto nel corso del dibattito, lo scrittore Paolo Miggiano, autore del libro “L’altro Casalese“. Per lo scrittore Domenico Noviello è stato l’altro casalese, una persona perbene, che credeva di poter contribuire alla rinascita di Castel Volturno senza paura, pagando invece un prezzo atroce, con la sua stessa vita.
L’intento dello scrittore è stato in primo luogo portare a conoscenza del grande pubblico storie come quella di Domenico Noviello, ancora troppo poco note rispetto ad altre.
Storie di piccoli grandi eroi della nostra terra, che non vanno dimenticate ma vanno ricordate affinchè il loro sacrificio non sia stato invano.
Un momento di profonda riflessione che ha mostrato attraverso la paura, il dolore, il sacrificio di una vita e di una famiglia, il coraggio di denunciare e di non sottostare ad un sistema che sporca la nostra terra, una terra che dobbiamo difendere e tutelare.
Vittorio Zampi – Elia Belculfinè