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Stati generali, Conte: “Non sprecheremo nemmeno un euro per il rilancio dell’Italia”

Il premier Giuseppe Conte: “Modernizzazione, green e inclusione”

Gli Stati generali dell’Economia prendono il via a Villa Pamphili, a Roma. L’obiettivo è far ripartire l’Italia dopo l’emergenza Covid-19. Conte spiega il piano di rilancio in 3 punti: modernizzazione, green e inclusione.

“Non vogliamo sprecare neanche un euro per il rilancio del Paese, non ci accontenteremo di ripristinare una normalità, non vogliamo ripristinare lo status quo ma migliorare il Paese”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte facendo il punto sulla prima giornata di lavoro degli Stati generali dell’economia. Il presidente del Consiglio ha poi aggiunto: “Continueremo caparbiamente a cercare di coinvolgere le forze di opposizione”.

Di Maio: “E’ necessaria anche una seria riforma fiscale”

“Oggi sono partiti gli Stati Generali. Un importante momento di confronto per stabilire come ricostruire il futuro dell’Italia. C’è tanto da fare e abbiamo ben chiare le difficoltà che stanno vivendo i cittadini. Proprio per questo è necessario programmare. Oltre al focus economico è  anche necessario pensare anche a una seria riforma fiscale”. Lo scrive su Facebook Luigi Di Maio.

Gualtieri: “Lavoriamo per la rinascita dell’Italia”

“Insieme ai rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali al lavoro per l’Italia di domani, che vogliamo più moderna, sostenibile, inclusiva. Progettiamo il futuro per dare al Paese una vera occasione di rinascita. Con responsabilità e fiducia si riparte”. Lo scrive su Twitter il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.

Visco: “Crisi economica senza precedenti, pesa l’evasione fiscale”

“La diffusione in tutto il mondo del coronavirus ha causato un’emergenza sanitaria gravissima e una crisi economica che non ha precedenti nella storia moderna”. Lo ha detto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nel corso degli Stati generali. “Ciò che più differenzia la nostra dalle altre economie avanzate è l’incidenza dell’illegalità e dell’evasione fiscale, che si traduce in una pressione fiscale troppo elevata”.

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