Si parla sempre più spesso di diritti per la categoria LGBT (lesbiche, gay, bisex e transessuali). Nel 1994 a Roma si tenne il primo Gay Pride, una parata in cui gli esponenti LGBT rivendicavano i loro diritti. Il 25 giugno 2016 per la prima volta nella storia si terrà il Gay Pride a Caserta. Nello specifico la manifestazione è stata chiamata Caserta Campania Pride, in quanto secondo lo spirito degli organizzatori ormai parlare di Gay Pride è riduttivo. Infatti come abbiamo già accennato non saranno presenti solo i gay, ma anche le lesbiche, i bisex, i transessuali ma anche gli eterosessuali. Sono molti infatti gli etero che stanno partecipando a manifestazioni del genere in quanto ritengono fondata la battaglia del movimento LGBT.
Gli organizzatori della manifestazione hanno stilato un Manifesto delle rivendicazioni. Si chiedono interventi che tutelino i LGBT dalle discriminazioni e assicurano gli stessi diritti che sono riconosciuti anche agli etero. Un tema che nei mesi scorsi ha suscitato un grande dibattito in Italia con la formazione di un fronte scettico su alcune rivendicazioni (matrimonio e adozioni), che è culminato con la famosa giornata del Family Day a Roma.
Diverse istituzioni hanno dato il loro patrocinio morale al Gay Pride del 25 giugno. Tra queste figurano la Regione Campania, la Provincia di Caserta, e i Comuni di Baia e Latina, Casal di Principe, Felice a Cancello e Tora e Piccilli.
“Io credo nella parità dei diritti. Ognuno è libero di amare chi desidera”, ha dichiarato il Sindaco di Tora e Piccilli Natascia Valentino. “L’Italia è antica non abbiamo leggi serie. Ancora lottiamo contro l’omofobia mentre nel resto del mondo si pensa ad altro, vi sembra giusto? Vecchi amministratori hanno criticato la mia scelta anche altri sindaci mi hanno detto folle. Ma folle è colui che resta immobile davanti al cambiamento. Poi è stato anche un modo per far conoscere Tora e Piccilli.” Un’adesione che sicuramente non mette tutti d’accordo nel Comune dell’Alto Casertano, ma Valentino prosegue “Non penso sono tutti d’accordo anzi, ma bisogna iniziare a parlarne. Tanti altri sindaci per non avere dissenso politico non hanno aderito. Ma bisogna avere degli ideali e portarli avanti e credere in essi.”
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