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Torre del Greco. Giovanni Cardone ricorda la figura di Sandro Petrone

Ci lascia il giornalista napoletano e volto del Tg2 Sandro Petrone

Un guerriero fino alla fine

TORRE DEL GRECO. Ci ha lasciato lo storico volto del Tg2 Sandro Petrone amava dire di se : “Sono un giornalista. Credo nella libertà di stampa. Nell’imparzialità. Perché chi fa informazione è al servizio dei cittadini. È difficile in Italia, dove sembra normale servire gli interessi di un padrino politico o di una lobby economica, affaristica, religiosa….Altrimenti, ti fanno fuori o ti emarginano.
Le informazioni evidenzia il professore Cardone servono alla gente per vivere. Truccare le carte vuol dire truccare la vita della gente. È come un omicidio. Fisico, non solo ideologico. Mi piace raccontare. Le storie degli uomini. E le storie che servono a denunciare gli abusi che minacciano la democrazia. Per questo per molti anni ho fatto il cantautore del Neapolitan Power. Quando non potevo ancora fare il giornalista. E da giornalista ho continuato a comporre canzoni, soprattutto durante i reportage all’estero, parole emerse dalle emozioni che nei servizi televisivi non trovavano posto. Canzoni che altri, e non solo io, possano cantare. Anche la musica serve a mantenere in vita la gente. La musica è vita. E le parole in musica, un filo conduttore dell’esistenza. Oggi, per molti giovani, l’unica possibilità di riconoscersi ed esprimersi. Soprattutto in un Paese come l’Italia dove ai giovani è negata una vita normale, a partire dal lavoro e dallo spazio per esprimersi, dove prima dei trent’anni sono forzati a star fuori…Oppure resta la scelta di andare fuori, cioè all’estero. Anche per questo insegno dal 1989, per mantenere un contatto con i giovani, che sono più sani di quanto molti immaginino. Sostenerli e dargli spazio è vita, per tutti noi. È una musica bella”. Conduttore di tg e programmi,  è stato inviato speciale e di guerra della Rai,  era laureato in giurisprudenza, ha lavorato in tv, alla radio, nella stampa e in pubblicità.  Ha insegnato comunicazione e giornalismo all’università e per diverse istituzioni, in Italia e all’estero.  E’ stato autore di saggi e pubblicazioni. Come inviato ha raccontato i maggiori avvenimenti degli ultimi quarant’anni, dalla cronaca e politica

italiana alle principali aree mondiali di crisi: dai terremoti in Friuli e in Irpinia all’attentato al Papa, dal Terrorismo all’alluvione in Valtellina, dal crollo dell’Est a Tangentopoli, dalle due Guerre del Golfo a quelle nell’ex Jugoslavia, dagli attentati dell’11 settembre e in Spagna alle primavere arabe, ai conflitti in Afghanistan, Libano, Libia e Medio Oriente, alla crisi dei profughi. La sua seconda “patria” sono gli Stati Uniti, dove dal 1996 ha vissuto e lavorato alcuni mesi l’anno, seguendo i principali eventi, a partire dalle elezioni presidenziali. Tra gli incontri con i grandi  ha intervistato in esclusiva al Dalai Lama nel maggio 2012. All’informazione ha sempre affiancato l’insegnamento, in Italia e all’estero. Dal 1992 ha collaborato ai corsi dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, delle Università di Roma “La Sapienza”, Milano “Iulm” e Macerata, dell’Ejta (European Journalist Training Association), della Cooperazione Svizzera e della RSI, Radiotelevisione Svizzera Italiana.   

E’ stato titolare del corso di giornalismo televisivo al Centro di Formazione al Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.Per anni ha promosso la diffusione della lingua e della cultura italiana all’estero, inviando nel mondo gli artisti italiani con l’Associazione “Ambasciatori in Musica”. Negli anni Settanta è stato esponente della corrente culturale e musicale partenopea Vesu-wave, legato al movimento dei cantautori italiani, con la raccolta di canzoni e blues “Blues in blu” ha vinto il Premio Santa Marinella 2003.

Ha portato sul palco di Sanremo il suo Album “ Solo Fumo”  e la sua testimonianza, come un inviato  dai  tanti campi di battaglia  “un guerriero che non va per vincere o perdere ma per combattere”, diceva Petrone come cantava uno dei suoi brani. Un guerriero che non ha  temuto la morte fino alla fine ha concluso il professore Cardone perché voleva raccontare la sua storia denunciare i mali del mondo. 

Sandro Petrone
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