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Vairano culla dell’Unità d’Italia? I dubbi in merito

Sono anni che il Comune di Vairano Patenora si vanta di essere la culla dell’Unità d’Italia. Molti cittadini vairanesi, spesso in rivalità con la vicina Teano, si vantano che l’Unità d’Italia si sia realizzata nel proprio Comune. Questa valutazione dal punto di vista storico appare molto superficiale. Nel XIX secolo la penisola italiana era divisa in tanti Stati, tra cui lo Stato della Chiesa, il Regno di Sardegna e il Regno delle Due Sicilie dove ricadeva anche Vairano Patenora. Il Regno di Sardegna, guidato da Vittorio Emanuele II, si era fatto promotore di unificare la penisola, naturalmente sotto la corona dei Savoia. Un passaggio fondamentale di questo processo fu la Spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi. Le truppe garibaldine sbarcarono in Sicilia con l’intento di rovesciare il regime borbonico delle Due Sicilie. Le truppe risalirono la penisola, vincendo tra l’altro l’importante battaglia del Volturno; nel frattempo Vittorio Emanuele II partendo dal Piemonte andava incontro al Generale Garibaldi, timoroso che questi proclamasse la Repubblica. I due come è stato ampiamente dimostrato si incontrarono presso Taverna Catena ma l’incontro è passato alla storia come Incontro di Teano. Ma quella stretta di mano sancì davvero l’Unità d’Italia? A quanto pare no. Innanzitutto il Regno d’Italia nacque ufficialmente il 17 marzo del 1861 e proprio per questo il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia è stato festeggiato nel 2011. Inoltre a questa data mancavano ancora all’appello importanti territori. Mancavano ancora il Veneto, Roma, il Trentino e il Friuli. Il Veneto fu preso nel 1866, Roma nel 1870 mentre per il Trentino  e il Friuli bisognò aspettare la guerra del 1915-1918. Siamo sicuri che il 26 ottobre 1860 nacque l’Italia unita? La vera culla dell’Unità d’Italia sembra più essere Torino, dove fu pianificata la strategia politica e militare per unificare la penisola. A Vairano ci fu solo una tappa, seppur importante, di questo processo di unificazione. Del resto l’Unità d’Italia resta un progetto incompiuto. All’appello mancano ancora Nizza, Savoia, la Corsica, Malta, l’Istria, la Dalmazia, San Marino e la Città del Vaticano.

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