• Mar. Apr 30th, 2024

#FrontlineEndingFGM: la challenge per mettere fine alle mutilazioni genitali femminili

Partirà a giugno la campagna contro le mutilazioni genitali femminili (MGF) organizzata da #FrontlineEndingFGM che attraverserà il continente africano e che vedrà coinvolti, medici, attivisti, leader religiosi e organizzazioni che percorreranno circa 7400 miglia alla volta di paesi come Nigeria, Sudan, Cameroon, Sierra Leone dove il tasso di incidenza delle mutilazioni genitali femminili fa registrare i numeri più alti. Gli attivisti affermano che in Somalia il 98% delle donne ha subito la mutilazione genitale e il fatto che la pratica è legata anche a credenze religiose rende difficoltosa la risoluzione del problema.

Saranno organizzati una serie di eventi e trasmissioni radiofoniche per sensibilizzare la popolazione locale nel tentativo di porre fine ad una pratica traumatica e pericolosa. La campagna ispirata ai movimenti anti-MGF iniziati circa dieci anni fa in Gambia, inizierà in Mauritania a giugno e si concluderà a Gibuti nel 2026. Ayo Bello-Awodoyin, che guida la campagna mediatica globale per porre fine alle MGF in Nigeria ha affermato che: “Il nodo principale è l’efficacia delle leggi: se diciamo che le MGF sono un reato punibile ma non c’è alcun procedimento giudiziario, diventa una grande sfida”.

E’ certamente una grande sfida quella intrapresa dagli attivisti anti-MGF: si serviranno infatti di carovane per raggiungere le aree più difficili del continente africano, dove saranno mostrati documentari per spiegare l’impatto psico-fisico che la pratica ha sulle donne che ne sono state vittime.

Secondo la Global Media Campaign, un progetto che ha avuto una durata di 3 anni organizzato da leader religiosi nella regione del fiume Tana, nel Kenya meridionale, ha portato a un calo dell’84% della MGF.

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Di Claudia Cozzolino

Laureata in Lingue e Civiltà Orientali presso l'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", area di specializzazione Vicino e Medioriente. Ricercatrice e traduttrice freelance.

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