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Il nuovo decreto covid per aprile, le nuove regole e disposizioni

black woman in mask walking by street bakery

Photo by Uriel Mont on Pexels.com

Mercoledì 31 marzo è stato approvato il nuovo decreto legge per contenere la pandemia covid e sarà in vigore dal 7 al 30 aprile. Il premier Mario Draghi, manterrà rigidi i parametri per le riaperture, e l’Italia resterà divisa comunque in zone, sarà difficile anche poter pensare ad una zona gialla a meno che non si verifichino dati incoraggianti tra vaccini e contagi. Ma per ora le condizioni non ci sono, dunque la divisione resta tra rosso e arancione.
Non sono previste riaperture di bar e ristoranti, almeno fino al 30 aprile. Salvo particolari deroghe dovute sempre ad una positiva evoluzione della situazione. In tutte le regioni restano chiusi i centri commerciali nel weekend. Ci sarà una svolta importante riguardo la scuola. Sarà, infatti, assicurata l’attività didattica in presenza fino alla prima media e nessun governatore potrà emanare provvedimenti diversi rispetto a quello del governo.
La mobilità tra regioni sarà consentita solo per motivi di salute, lavoro e necessità. Via libera allo scudo penale per chi somministra vaccini nel momento in cui il vaccino sia stato utilizzato in conformità con le indicazioni del ministero e del foglietto illustrativo. Il lavoratore che non vorrà essere vaccinato sarà adibito, ove possibile, ad altre mansione che non comportino rischi di contagio. Altrimenti sarà sospeso senza retribuzione. Tutti i festivi, anche in zona arancione, diventeranno automaticamente Rossi, in modo tale da evitare probabili assembramenti. Niente visite a parenti e amici fino al 30 aprile nelle regioni collocate in zona rossa, mentre in zona arancione ci si può recare una volta al giorno da un parente nello stesso comune di residenza.
Palestre, piscine e centri sportivi in genere, resteranno chiusi, riapriranno, però, in zona arancione i negozi di abbigliamento.
Anche stavolta la strada per tornare alla libertà sembra piuttosto lunga, ma dobbiamo sperare nell’efficacia e nella validità dei vaccini.

Il nuovo decreto covid per aprile, le nuove regole e disposizioni.

Mercoledì 31 marzo è stato approvato il nuovo decreto legge per contenere la pandemia covid e sarà in vigore dal 7 al 30 aprile. Il premier Mario Draghi, manterrà rigidi i parametri per le riaperture, e l’Italia resterà divisa comunque in zone, sarà difficile anche poter pensare ad una zona gialla a meno che non si verifichino dati incoraggianti tra vaccini e contagi. Ma per ora le condizioni non ci sono, dunque la divisione resta tra rosso e arancione.
Non sono previste riaperture di bar e ristoranti, almeno fino al 30 aprile. Salvo particolari deroghe dovute sempre ad una positiva evoluzione della situazione. In tutte le regioni restano chiusi i centri commerciali nel weekend. Ci sarà una svolta importante riguardo la scuola. Sarà, infatti, assicurata l’attività didattica in presenza fino alla prima media e nessun governatore potrà emanare provvedimenti diversi rispetto a quello del governo.
La mobilità tra regioni sarà consentita solo per motivi di salute, lavoro e necessità. Via libera allo scudo penale per chi somministra vaccini nel momento in cui il vaccino sia stato utilizzato in conformità con le indicazioni del ministero e del foglietto illustrativo. Il lavoratore che non vorrà essere vaccinato sarà adibito, ove possibile, ad altre mansione che non comportino rischi di contagio. Altrimenti sarà sospeso senza retribuzione. Tutti i festivi, anche in zona arancione, diventeranno automaticamente Rossi, in modo tale da evitare probabili assembramenti. Niente visite a parenti e amici fino al 30 aprile nelle regioni collocate in zona rossa, mentre in zona arancione ci si può recare una volta al giorno da un parente nello stesso comune di residenza.
Palestre, piscine e centri sportivi in genere, resteranno chiusi, riapriranno, però, in zona arancione i negozi di abbigliamento.
Anche stavolta la strada per tornare alla libertà sembra piuttosto lunga, ma dobbiamo sperare nell’efficacia e nella validità dei vaccini.

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