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Il sopruso fisico e psicologico sulla donna

DiAntonella Viccaro

Dic 6, 2022

Ogni 25 novembre, da qualche anno a questa parte, si tiene, a livello nazionale, la Giornata Contro la Violenza sulle Donne. Questo tema, fortemente sentito, da tutte noi, spesso può trarre in inganno , per il significato che assume. Innanzitutto occorre sottolineare che non basta un giorno all’anno per ricordarsi di una problematica così diffusa ma bisogna prestarvi attenzione ogni giorno, nel nostro paese il numero di casi accertati continua a crescere eppure la violenza resta difficile da debellare proprio perché tende ad essere nascosta. Spesso le donne vivono con estremo senso di colpa questa condizione, pensano di essere loro stesse la causa di ciò che subiscono, addirittura, si abituano e non denunciano.

Per fortuna, nel nostro Paese, ci sono, per chi teme di rivolgersi direttamente alle istituzioni e di denunciare il proprio aggressore, delle associazioni no profit che garantiscono la tutela delle donne, della loro salute fisica e psicologica. Una di queste è l’associazione Doppia Difesa, creata da Michelle Hunziker e l’avvocato Bernardini de Pace, alla quale, in tantissime si rivolgono per ritrovare il proprio equilibrio e la propria indipendenza. Non bisogna temere di farsi aiutare, tutte noi abbiamo diritto ad una vita serena e senza soprusi. La violenza non è solo quella fisica, evidente, non bisogna aspettare di avere lividi sul proprio corpo, il sopruso inizia dalla mente. Tanti uomini pensano di poter ingabbiare la propria donna in un disegno vita che non è corrispondente alle sue esigenze, alle sue inclinazioni. È violenza costringere la donna ad una vita che non sente sua, che non le dà soddisfazione, è violenza costringerla ad avere rapporti senza la sua volontà, privarla di un indipendenza economica, renderla schiava di sé. È violenza lasciarla sola. Questo è un tipo di violenza silenziosa ma atroce, una violenza che non lascia segni fisici ma psicologicamente distrugge la donna. Le donne non si usano per le proprie esigenze, non si parcheggiano in una casa a crescere figli, senza poter ricevere in cambio l’aiuto e la presenza di chi ha scelto di vivere una vita insieme a loro.

La violenza ha mille volti , nessuno è accettabile, non dobbiamo, da donne, permettere a nessuno di toglierci tutto il bello che siamo.

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Di Antonella Viccaro

1992 diplomata nel 2010 presso il Liceo Pedagogico e delle Scienze Umane di Vairano scalo. Autrice del romanzo " La bambina che ha conosciuto il ferro" 2019.

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