Il suo romanzo “Elogio dell’odio” è stato paragonato a “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez.
E’ morto ieri a Damasco all’età di 59 anni il celebre scrittore, poeta e sceneggiatore siriano Khaled Khalifa, stroncato da un infarto. A darne notizia un suo amico giornalista.
Nato a Maryamin, un villaggio vicino ad Aleppo il 1° gennaio 1964, lo scrittore non aveva mai voluto abbandonare la Siria nonostante la terribile guerra civile scoppiata nel 2011 e le sue aperte ostilità verso il regime di Bashar al-Assad.
“Rimango perchè questo è il mio paese” raccontava in un’intervista “Ci sono nato, ci vivo, voglio morirci”
La profonda avversione verso il regime di Assad gli era anche costata una frattura alla mano da parte delle autorità.
Dopo la laurea in legge, aveva fondato la rivista culturale “Aleph” ma fu costretta poco dopo a chiudere i battenti a causa della censura ad opera del governo.
Un successo internazionale è stato il suo primo romanzo dal titolo “The Guardian of Deception” pubblicato nel 1993.
Khaled Khalifa è stato elogiato dalla critica mondiale per il suo terzo romanzo “Elogio dell’odio” pubblicato in Italia nel 2011, tradotto in 8 lingue. Il romanzo, ambientato nel 1980, narra la storia di una giovane ragazza universitaria di Aleppo che nonostante sia cresciuta in una famiglia di stampo tradizionalista, improvvisamente decide di perorare la causa di quanti si opponevano al feroce regime di Hafez al-Assad.
Il fortunato romanzo “Non ci sono coltelli nelle cucine di questa città” pubblicato nel 2013, gli ha fatto guadagnare il premio Naguib Mahfouz per la Letteratura.
Molto toccante l’appello che Khaled Khalifa rivolge agli scrittori di tutto il mondo: “spero di avervi esortati a mostrare la vostra solidarietà al mio popolo con i mezzi che riterrete più opportuni. So che la scrittura è importante e nuda di fronte al frastuono dei cannoni, dei carri armati e dei missili russi che bombardano città e civili inermi, ma non mi va che anche il vostro silenzio sia complice dello sterminio del mio popolo”
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