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Liberi. La storia della Cappella della Madonna dell’Arco raccontataci da un’epigrafe

MERANGELI: ANNO DOMINI 1606

1606:a questa data risale l’epigrafe di Merangeli

All’inizio del Vico Ferradino di Merangeli, frazione di Liberi, un’epigrafe marmorea alla sommità di una piccola porta, visibile soprattutto percorrendo la strada in direzione Villa – Merangeli. Quelle lettere incise nel marmo e lo stemma che le sovrasta, sono un tassello della storia del paese, una testimonianza del passato risalente al 1606, nonché un piacere per gli occhi degli appassionati di epigrafia…

Questo è ciò che si legge e che forse non è abbastanza visibile dalla foto (non vi stupite se confrontando l’epigrafe con il seguente testo, in quest’ ultimo trovate alcune parole o lettere assenti sulla lastra marmorea: dipende da quei segni sospesi tra un rigo e l’altro e che hanno la funzione di abbreviazioni)

sacel, hoc Deiparae Virg. In Arcu dicatum.

Jo. Bap.a Ferradino Sclavorum Archip.r fundavit.

Erexit congrua addicta dote.

Ut quod ipse vivens fecerat. Iugiter semel in

Hebdomada sacra fierent et suorum nepotum ex fratre

Iuris patronatum eundem evolvit.

A.D. MDCVI

La porta sormontata dall’iscrizione è l’ingresso ad una cappella privata, di dimensioni ridotte e ornata all’interno da un quadro raffigurante la Madonna dell’Arco, a cui la cappella è dedicata. Essa apparteneva alla famiglia Ferradino, così come si deduce dalla traduzione della scritta:

Questo tempio dedicato alla Madonna dell’Arco,

Giovanni Battista Ferradino, Arciprete di Sclavia, fondò

ed eresse avendo assegnato una congrua dote

affinché come egli stesso aveva fatto durante la vita una volta la settimana

si celebrasse la messa e dal fratello

passò lo stesso diritto di patronato ai suoi nipoti.

A.D. 1606

Purtroppo l’auspicio del fondatore non si è avverato e purtroppo oggi la cappella è chiusa, visitabile solo in particolari occasioni ed eventi religiosi secondo la disponibilità degli attuali proprietari.

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