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Milei – Un populista senza freni

DiRuggiero Vallario

Nov 28, 2023

Sono passati alcuni giorni da quando Javier Gerardo Milei ha vinto le elezioni generali in Argentina, divenendo di fatto Presidente. Il primo turno di votazione si è tenuto il 22 ottobre ma non ha visto nessuno dei due candidati ottenere la quota richiesta di voti per essere eletto. È stato perciò necessario procedere ad un secondo turno di votazione, tenutosi il 19 novembre, che ha visto Milei, arrivato secondo al primo turno, vincere le elezioni con il 55,69% dei voti sconfiggendo il candidato peronista Sergio Massa. Milei è laureato in Economia presso l’Università di Belgrano, ha conseguito due master presso l’Istituto per lo Sviluppo Economico e Sociale (IEDES) e l’Università Torcuato di Tella. Tra le professioni svolte emerge quella di professore di macroeconomia, economia della crescita, microeconomia e matematica per l’economia e la sua partecipazione a programmi televisivi e radiofonici. Un uomo che, nel corso del tempo, ha messo davanti ai nostri occhi gli atteggiamenti più strampalati; nei suoi comportamenti una stranezza seguiva l’altra. Basti pensare a quando ha agitato in aria una motosega in un comizio pubblico, quando cantò su un palco vestito da supereroe, o quando imprecò contro lo Stato in diretta radio. Nel 2023 si candida per il partito La Libertà Avanza all’elezione presidenziale in Argentina risultando eletto. È considerato un politico di estrema destra che fa perno sul libertarismo. Milei propone l’abolizione della Banca centrale e la dollarizzazione dell’economia. Nega il cambiamento climatico, considera l’educazione sessuale un complotto contro la famiglia, vuole vietare l’aborto e liberalizzare il possesso di armi, prevedere un ridimensionamento del ruolo dello Stato, come la riduzione dei ministeri dell’Argentina e l’unificazione del Ministero dell’Istruzione, della Sanità e del Lavoro in un nuovo ministero detto Ministero del Capitale Umano. Per l’istruzione ha proposto il sistema dei voucher scolastici e dei sussidi temporanei per le cure mediche finché l’Argentina non sarà un paese prospero. Tuttavia nella sua prima settimana da presidente, Milei ha mutato il suo programma politico decidendo di guardare a Stati Uniti e Unione europea, di cui afferma di condividere i valori. Ora un problema a cui dovrà far fronte Milei, che assumerà l’incarico di Presidente il 10 dicembre, è quello dell’insufficiente sostegno politico nel parlamento argentino; perciò dovrà cercare di creare una coalizione che gli consenta di governare. Sembra che sotto questo profilo Milei abbia già individuato il modo di stabilizzare il suo governo, non ci resta che attendere il giorno fatidico dell’insediamento.

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