Pietramelara, monta la protesta contro la nuova antenna 5G

PIETRAMELARA – È scoppiata una protesta a Pietramelara per l’installazione di un ripetitore telefonico in un terreno di proprietà privata, in via Baia.
Molti residenti si sono allarmati dopo aver notato gli operai a lavoro e dopo essere venuti a conoscenza dell’intenzione di installare il ripetitore.
Poche ore dopo l’inizio degli interventi i residenti hanno attivato la raccolta firme in una petizione, la quale è stata già sottoscritta da numerose persone il cui fine é quello di tutelare la salute dai rischi che potrebbero derivare dall’elettromagnetismo. Tra quest’ultime spicca la figura del giovane calciatore Daniel Leone che da anni sta combattendo contro il male del secolo.

Ci auguriamo che altri concittadini pietramelaresi non contraggano lo stesso male soprattutto se causato dalla forte emissione delle onde.
Quanto all’iter amministrativo finalizzato per l’installazione dell’impianto radioelettrico, esso è disciplinato dagli artt. 86 e 87 del d. Lgs. N. 259 del 2003 “Codice delle comunicazioni elettroniche”. C’è da aggiungere però, che tale disposizione deve essere messa in atto ai sensi e nel rispetto dell’art. 32 della Costituzione.Attori principali del procedimento ex art. 87 del Codice delle comunicazioni elettroniche sono: l’ Ente locale, l’Organismo competente ad effettuare i controlli e i soggetti abilitati alla presentazione della richiesta per l’installazione. La procedura sembra logica e di facile interpretazione, due possibilità per il soggetto abilitato: richiesta di autorizzazione al Comune o presentazione della Scia (ex DIA) è contestuale presentazione del progetto all’arpa.
Ciò detto appare lecito interrogarsi sul perché il Sindaco e l’intera Amministrazione Comunale si siano schierati solo ora pubblicamente contro l’implementazione dell’antenna sebbene essi siano venuti a conoscenza dell’intera vicenda già mesi fa, poiché la richiesta autorizzatoria come detto prima deve essere inoltrata presso l’ente locale competente territorialmente. Invero, resta l’amarezza del fatto che se tutta la cittadinanza fosse stata edotta tempestivamente si sarebbe potuto far squadra agli albori dell’intera vicenda evitando spiacevoli questioni. Auspichiamo per l’evolversi della vicenda da parte della classe dirigente più attenzione e una maggiore tutela dei cittadini.

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