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Pietramelara. Piano di riequilibrio finanziario, l'analisi del consigliere Izzo

L’intervento del consigliere comunale Marco Izzo sul piano di risanamento finanziario

PIETRAMELARA. Nel Consiglio comunale del 23 ottobre è stato approvato il piano pluriennale di risanamento finanziario. Come è noto, le cifre dell’indebitamento del Comune di Pietramelara sono pesanti: circa 4 milioni di euro di debiti. La maggioranza prova la strada del risanamento cercando di spalmare il debito per i prossimi 14 anni. Adesso la parola passerà alla Corte dei Conti e al Ministero dell’Interno.

Sulla questione è intervenuto il consigliere comunale Marco Izzo: “L’Amministrazione comunale ha operato la scelta, faticosa e coraggiosa, di approvare il piano di riequilibrio finanziario per cercare di evitare il dissesto finanziario, cioè il fallimento del Comune, che significherebbe obbligare ogni cittadino (anche delle future generazioni) a dei sacrifici davvero non indifferenti. La nostra più grande speranza è che gli enti gerarchicamente superiori lo consentiranno. Questo significherà ripianare le casse del Comune in 14 anni, ma con sacrifici sicuramente meno pesanti rispetto ad un dissesto. La realtà dei fatti però ci dice purtroppo che il debito così elevato pone molti punti interrogativi sulla possibilità che il piano di riequilibrio finanziario venga approvato dal Ministero dell’Interno e dalla Corte dei Conti”.

Che cos’è il piano di risanamento

Il piano di risanamento è un istituto giuridico previsto dalla legge italiana. È previsto dall’art. 67, terzo comma, lett. d, della legge fallimentare italiana, introdotto dal decreto legge 14 marzo 2005, n. 35 convertito nella legge 14 maggio 2005, n. 80. Con esso si dichiarano esentati dalla azione revocatoria fallimentare gli atti posti in essere in esecuzione del piano. Pertanto, la legge detta per questo istituto un frammento di disciplina senza definirne, se non per sommi capi, la fattispecie e il contenuto.

Il piano prevede il compimento di atti funzionali al risanamento dell’esposizione debitoria dell’impresa e ad assicurare il riequilibrio della situazione finanziaria. La predisposizione di un piano di risanamento incide sugli atti pregiudizievoli ai creditori, ossia sulla disciplina della revocatoria fallimentare: l’art. 67, terzo comma, lett. d, l. fall. elenca tra le esenzioni dalla revocatoria gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse su beni del debitore in esecuzione del piano. Deve apparire idoneo ad assicurare il riequilibrio della situazione finanziaria dell’impresa.

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