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Doc 3 – Nelle tue mani, terzo e quarto episodio

Continua l’avventura del dottor Fanti e stando agli ultimi dati, Doc 3 è sulla cresta dell’onda. Sarà per la scelta del cast o perché ci piace davvero?

Rubrica ‘Cose serie’. Doc 3 è la serie del momento. Sarà Luca Argentero, Sarà Giacomo Giorgio questa serie ci piace.

Lo scorso 18 Gennaio sono andati in onda il terzo episodio ed il quarto. Cosa sta accadendo ai nostri personaggi preferiti?

Doc, il Dottor Fanti sta recuperando la memoria con dei flashback ed è combattuto tra Giulia, stupenda e Agnese, la sua ex moglie che a quanto pare sia abbastanza misteriosa.

Cos’ha da nascondere? Lei ha dimostrato che avrebbe piacere se Doc non riacquistasse la memoria mentre Giulia sta aspettando e desidera ardentemente che ciò avvenga.

Questo lato oscuro dei personaggi ci piace perché li porta ad un’evoluzione e non alla classica favoletta a lieto fine. Doc rappresenta in ogni caso una storia vera e come tale deve essere trattata.

Cosa nasconde Agnese? Forse Fanti l’ha scoperta con il suo ex professore? Forse c’entra l’ospedale e le sue sorti o la morte prematura del loro figlio?

Altri personaggi che stanno vivendo questa mutazione sono Riccardo che non riesce ad essere uno specializzando senior e, a differenza, degli junior che anche loro sembrano vivere in un limbo di mistero;

C’è la bella Giulia che è diventata la copia vivente del vecchio Doc: Arida e ferita; Federico Lentini che deve seguire le orme del padre ma che è troppo silenzioso per i nostri gusti.

Sarà così oppure si imporrà e cambierà specialistica?

C’è da dire che Doc è uno specchio di una sanità provata dal Covid e dalle troppe restrizioni;

E’ a tratti utopistici perché, diciamocelo, il personale sanitario non è sempre così disponibile  verso i pazienti;

E’ la voglia di aiutare il prossimo. Medici, infermieri, ostetriche, chirurghi che dedicano tempo e anni di studio per imparare quanto più c’è da apprendere e lavorare sotto pressione con turni massacranti.

Doc ci piace perché è la speranza di sensibilizzare il pubblico verso chi fa un lavoro molto estenuante e faticoso pur di salvarci la vita e che spesso, non sono maleducati e che sono provati.

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