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Santa Maria C.V. Librace continua a combattere per i diritti dei detenuti. Tutti i dettagli

Associato ottiene a titolo di risarcimento sconto di pena per condizioni disumane in carcere.

Un uomo di origine siciliana , detenuto presso il carcere di S. Maria Capua Vetere per scontare una pena per reati di associazione mafiosa, è stato risarcito con uno sconto di pena da parte del Magistrato di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere.

E’ stato accolto il ricorso presentato dall’avv. Angelo Librace in merito al rimedio risarcitorio per condizioni disumane in carcere. L’avv. Librace ha evidenziato con il ricorso presentato che la mancanza di acqua nelle celle del carcere di Santa Maria Capua Vetere è da considerarsi una condizione “disumana” e degradante per i detenuti. Il ricorso è stato accolto ed al detenuto sono stati concessi ben tre mesi di sconto sulla pena, quale ‘ristoro’ per la detenzione inumana presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.  Il Magistrato di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere, accogliendo le tesi dell’avvocato Angelo Librace, ha ritenuto la sussistenza di “condizioni detentive negative” tra cui il mancato allaccio alla rete idrica e la potabilità dell’acqua che si presentava come “ferrosa e maleodorante” nonché la vicinanza della Casa Circondariale al Centro di Raccolta Rifiuti STIR. Di qui lo sconto per il detenuto, condannato nell’ambito di un’inchiesta della DDA di Palermo.  

L’avv. Librace continua ad impegnarsi incessantemente per i diritti dei detenuti, raggiungendo risultati significativi come questo.

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