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Sessa Aurunca. “O miedeco d’e pazze”, l’opera teatrale al Convitto Nazionale “Agostino Nifo”

L’opera è andata in scena al Convitto Nazionale “Agostino Nifo” di Sessa Aurunca

SESSA AURUNCA (di Genesio Tortolano). Grande successo di pubblico e di critica per l’opera travolgente ed esilarante del maestro “Eduardo Scarpetta “O miedeco d’e pazze” datata 1908. Questa celeberrima opera teatrale ha vissuto ancor più crescente popolarità fulgore ed importanza sotto l’aspetto interpretativo, grazie al principe della risata Antonio De Curtis in arte “Totò” che grazie alla sua vena artistica ed inimitabile capacità interpretativa unita all’innata presenza scenica e ad un invidiabile mimica facciale oltre che alla poliedrica arte di improvvisazione che gli consentivano di rompere con i rigidi schemi del testo della trama, ha saputo far risplendere ulteriormente questa magnifica opera che resterà scolpita nella storia del teatro italiano e non solo. L’opera andata in scena ieri sera alle 21 nello splendido e suggestivo Giardino del Convitto Nazionale Vanvitelliano “Agostino Nifo” di Sessa Aurunca della compagnia locale Aurunkatelier  Gruppo Ricerca “75 in collaborazione con i volontari dell’Associazione San Vincenzo De Paoli ha ottenuto una duplice finalità e cioè quella di divertire il numeroso pubblico presente all’evento e di devolvere il ricavato per fini benefici alla suddetta associazione Vincenziana. Il cast di attori rigorosamente dilettanti ma talentuosi era composto da Gianluca Boccino, Amalia Bruni, Simone Genovino, Vincenzo Cestrone, Gloria Di Stasio, Stefania Lombardi, Cenzina Marcarelli, Concetta Martino, Umbero Mauro, Gina Musella, Anna Padolino, Giuseppe Passaretta, Francesca Passaretta, Carmela Trapassi, Maria Antonietta Antonisio e Maria Giovanna Liardo. La regia  è stata curata da Gianluca Boccino, la collaborazione artistica di Amalia Bruni. La scenografia è stata dell’innovativo e poliedrico Michele Matano, il trucco è stato di Stefania Padolino, le musiche e le luci sono state curate da Alessandro Maliziano, mentre l’illustrazione e la locandina sono state ad opera di Carmine La Marca. 

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