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Teano. Impianto rifiuti: Fratelli d’Italia non aderisce al Comitato. Ecco il perchè

Il logo di Fratelli d'Italia
Il logo di Fratelli d’Italia

Ha fatto scalpore l’assenza del simbolo Fratelli d’Italia – Teano nel manifesto del comitato No Impianto? A parte lo spettegolezzo giornalistico, aver ritirato il simbolo dal manifesto trova varie giustificazioni. Da una parte riteniamo che un comitato che abbraccia l’adesione di tutti non necessita di colori politici. Questa è stata la nostra linea fin dall’inizio, ribadito in occasione dell’incontro con le altre forze politiche presenti sul territorio e condiviso da tutte ad eccezione di un solo partito e del suo ramo giovanile. Ma sappiamo anche il perché. Il PD ha la necessità di farsi promotore e paladino di questa battaglia allo scopo di riabilitarsi agli occhi dell’opinione pubblica sapendo che le uniche responsabilità della creazione dell’impianto sono da imputare proprio al PD perché sono stati proprio i locali esponenti del PD nel 2012 a porre le basi per l’insediamento dell’impianto. Avevamo chiesto, per evitare strumentalizzazioni che il contenuto di qualunque comunicato non riportasse attacchi all’amministrazione o propagandasse azioni intraprese da qualche gruppo politico. Cosa puntualmente disattesa in quanto il manifesto incriminato contiene un esplicito riferimento alla raccolta firme di Teano Pulita (promossa dai giovani democratici)! Ecco la strumentalizzazione, se avessero voluto condurre una lotta comune bastava una semplice proposta a cui sicuramente tutte le associazioni avrebbero partecipato, ma logicamente loro non cercavano VISIBILITA’ (SIAMO IRONICI). Avremmo voluto coinvolgere l’amministrazione in altro modo non quasi ordinando al Sindaco di essere alla testa del comitato (VOGLIAMO termine utilizzato nel manifesto) come si può ordinare al Sindaco e alla sua maggioranza qualcosa quanto il comitato vede la partecipazione di consiglieri di minoranza sia del PD che della lista “impegno per il futuro” il tutto sembra quasi un attacco frontale all’amministrazione. Avevamo inoltre chiesto, proprio perché non volevamo strumentalizzazioni politiche, la costituzione di una cabina di regia e la scelta condivisa di un portavoce condiviso. Ma anche questo appello è caduto nel vuoto. Proprio per queste considerazioni, con forte senso di responsabilità e del bene comune, al fine di dare l’esempio ai politicanti di mestiere, abbiamo deciso di ritirare il nostro simbolo e di aderire al comitato come singoli cittadini. Non serve il simbolo per sapere da che parte stiamo. Qualche politico ha preferito il suo orticello invece di pensare all’intera comunità, con noi non ci è riuscito in quanto per noi viene prima il PAESE.

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