• Lun. Mag 13th, 2024

Iraq e Siria. ‘I figli di nessuno’ condannati a morte

La pena di morte rischia di ritornare in Europa in modo travolgente questo a causa dei “foreign fighters” che stanno incutendo terrore.

Ma chi sono?

Sono degli zombi: Occidentali di nascita e spesso di famiglia ma che sono andati a combattere per l’Isis in Siria e in Iraq. Nessuno sa cosa spinge questi giovani a fare una scelta così estremista, sono accusati di cose atroci come uccidere, torturare e terrorismo. Molti hanno chiesto di tornare a casa, si dicono pentiti e vogliono essere giudicati secondo le leggi europee, soprattutto le vedove del jihad, ma nessun Paese sembra desiderare il loro rimpatrio a meno che le famiglie non si facciano carico di tale situazione, ma ciò non è ancora avvenuto. Per evitare loro la pena capitale prevista dal codice iracheno l’unica soluzione è l’estradizione.

Il ventunenne britannico Jack Abraham, classe 1995, vorrebbe tornare a casa e in un video della Bbc chiede aiuto dal carcere di Quamishli. La famiglia vorrebbe fare di tutto per permettergli di ritornare ma il governo preferisce che tutti gli ex foreign vengano giudicati in loco perché finanziare questi terroristo non è di loro interesse, soprattutto dopo il caso di Sally Jones.

Gli altri Paesi Europei hanno adottato una forma di politica abbastanza simile ma solo la Danimarca ha creato un programma di reintegro per questi figli di nessuno.

Al Momento, la Francia detiene il numero maggiore di Foreign fighters,come il caso di Mélina Boughedir, detenuta in carcere con il figlio minore nato in Iraq mentre i figli più grandi di nazionalità francese sono ritornati in Francia; poi c’è il caso di Margot Dubreuil e di altre donne che per seguire i loro compagni hanno abbracciato il male.

Il Presidente Macron ha chiesto di analizzare caso per caso e molta prudenza nel gestire il rimpatrio di chi lo richiede. Intanto, l’Iraq ha velocizzato i tempi di esecuzioni dei detenuti accusati di terrorismo. Il caso francese che sta facendo discutere è quello di Emilie Konig convertita e grande attivista già prima di partire. Arrestata nel 2017 in Siria insieme ad altre detenute francesi.

Gli avvocati chiedono un regolare processo nella Patria d’origine ma il governo francese non vuole in quanto, la donna non ha mai dichiarato il suo pentimento per la scelta fatta e numerosi sono i video in cui la vedono protagonista di gesti orribili. Il dilemma più grande è :Ma cosa pensano gli Europei di questi “pentiti” ?

Nessuno vuole avere a che fare con questi returnees, chi è partito ormai non c’è più ed è un pericolo il loro ritorno in patria, una patria che non li vuole in dietro. I nostri diplomatici potranno battersi per evitare loro la pena di morte ma quando i processi inizieranno in Siria sarà davvero difficile impedirlo.

Famiglie distrutte dal fanatismo, da un piano diabolico che non dovrebbe coinvolgere nessuno di noi, eppure, tra quei tanti prigionieri ci sono giovani appartenenti a Paesi dove tutto questo è condannato.

Leggi anche:

USCITA A1 CAIANELLO VIA CERASELLE TUTTI I GIORNI DAL LUNEDI AL SABATO ORARIO CONTINUATO 08:00 20:30 DOMENICA 08.00 13.00
Documento senza titolo

Sostieni V-news.it

Caro lettore, la redazione di V-news.it lavora per fornire notizie precise e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.

Di Marianna D’Antonio

Classe '85. Attivista per la tutela degli animali, avida lettrice ed amante delle serie tv e film d'autore. "Il problema della razza umana e' che gli idioti sono assolutamente sicuri,mentre le persone intelligenti sono piene di dubbi." Bertrand Russell

error: Content is protected !!