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Perché si dice scaldare a “bagnomaria”?


Si definisce a “bagnomaria” il riscaldamento o la cottura di cibi in un recipiente non a contatto diretto con il fuoco, ma immerso in acqua mantenuta alla temperatura desiderata.

Il nome di questo modo di riscaldare le pietanze fa riferimento, secondo alcuni studiosi a Maria, sorella di Mosè e Aronne, meglio nota come Myriam, secondo altri ad un’alchimista medievale di nome Maria la Giudea.

Entrambe le donne furono considerate le depositarie delle arti magiche del popolo ebreo, la prima nell’antichità, la seconda nel Medioevo, anche se di quest’ultima non è stata mai accertata l’esistenza.

Di costei parla Zosimo di Panopoli nel IV secolo, studioso e scrittore di testi sull’alchimia, il quale racconta di come Maria la Giudea, attraverso il metodo del bagno in acqua ( Balneum Mariae da cui bagnomaria) aspirasse a riprodurre le condizioni ambientali naturali per poi ricavarne miscele dai magici poteri o addirittura produrre metalli preziosi.

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