• Dom. Ott 6th, 2024

Vikings, la storia del grande guerriero Ragnar Lothbrok

Un mondo ben lontano dal nostro quello dei vichinghi della Scandinavia. Tradizioni, guerre e sacrifici agli dèi, sapientemente riportati in una rivisitazione storica-drama: Vikings

“Odino ha dato il suo occhio per conoscere l’ignoto, ma io farò molto di più.”

Per la Rubrica ‘Cose Serie’ non potevo esimermi dal parlare di Vikings.

Una serie del 2013 e che per sei stagioni ci ha regalato emozioni abbastanza intense,

Vikings rappresenta un tuffo nel passato in una cultura ben lontana dalla nostra ma dove vige la stessa regola da sempre: Vince il più forte.

La Trama

Siamo nel IX secolo in Scandinavia. Il grande guerriero vichingo Ragnar Lothbrok è un uomo ambizioso, determinato ad esplorare il mondo oltre il Mar del Nord si creerà dei nemici come il Conte Haraldson che governa il suo villaggio insieme al consigliere Syein ed al suo indovino i quali contrari ai fatti perché non possono permettersi di perdere uomini e navi.

Ad appoggiare il vichingo Ragnar c’è la moglie guerriera Lagherta ed i figli, persino il fratello Rollo sembra essere geloso della sua missione.

La sua sete di conoscenza, e qui ci trovo una similitudine omerica, lo porterà a costruire una nave con il suo amico Floki, molto più veloce e lunga e decide di partire con spietati vichinghi verso l’ignoto volendo conquistare nuove terre.

Curiosità

Michael Hirst è l’ideatore della serie. Voi direte, chi è? Colui che ha creato ‘I Tudors’, serie già recensita e di straordinaria bellezza e abbinamenti storici azzeccatissimi.

Hirst ha studiato anche questa volta, si è affidato a fatti realmente accaduti ed il tutto si è ambientato in base ai racconti della tradizione norvegese e islandese del XIII secolo. Gli usi e costumi, come per i tatuaggi, sono tutti legati ad una serie di studi fatti per rendere il tutto quanto più veritiero possibile.

Inoltre, la serie ha ripreso delle lingue antiche considerate ormai morte come: Il Latino, l’antico Norreno, l’Anglo-Sassone e il Franco.

Per quanto riguarda le scenografie, beh che dire, si sono spinti ben oltre anche loro come per esempio nell’episodio ‘La distruzione e la morte’ la nave è stata davvero portata in cima ad una montagna perché il nostro vichingo voleva sorprendere i Franchi.

La colonna sonora, invece, è If I had a heart cantata dalla svedese Fever Ray e dopo queste sei stagioni la serie ha avuto nel 2022 uno spin off, Vikings: Valhalla, ambientata 100 anni dopo gli eventi in cui i protagonisti sono

il leggendario esploratore Leif Eriksson, sua sorella Freydis Eriksdotter e l’ambizioso principe del Nord Harald Sigurdsson.

Piccola parentesi, tornando a Vikings ecco cosa ci piace e non:

Dunque, i continui riferimenti storici sono da apprezzare in quanto sta a significare che c’è uno studio profondo di base e non è la classica serie fantasy di vampiri che si innamorano di sfigatelle di turno.

Vikings è ben strutturata come storia anche se dopo la quarta stagione subisce qualche calo (NON POSSO FARE SPOILER) ma questo accade con le migliori serie perché mantenere alti gli standard non è sempre fattibile.

Alcuni riferimenti mi hanno colpito. Abbiamo già detto che sono sei stagioni,

la prima è composta da nove episodi, non un numero a caso, proprio perché nella mitologia norrena ogni nove anni i vichinghi sacrificavano umani agli dèi in cambio di favori.

Inoltre, La cura ed il dettaglio dei costumisti e truccatori è stata fondamentale per la riuscita della serie.

Il crescere dei personaggi: Un inizio pieno di coraggio e speranza, un avanzare nella storia, un mutarsi, l’abbattersi, la paura, sentimento umano che ha caratterizzato il personaggio principale fino agli episodi finali che hanno scatenato idee contrapposte tra i fans.

Per chi ha visto già la serie sa di cosa parlo, della costante paura di dire :”Mo’ succede, ecco lo sapevo! No aspetta! “

Non sono l’unica vero?

Cosa invece mi ha fatto dire ‘no’

Scene crude e violente.

Voi direte :”E che ti aspettavi, il sequel di Barbie?”

Si come no, come se non fosse stato spaventoso anche quello!

A parte gli scherzi, alcune scene sono un po’ forti, e vuoi per cultura, vuoi per altro, non tutti sono pronti ad guardarle con tranquillità.

Alcuni cali. Sì, ci sono stati e molti volevano che la serie si fermasse prima ma effettivamente per il successo mediatico che ha avuto non era producente, infatti ha avuto 5 candidature e vinto 2 Critics Choice Super.

Perché vederla?

Perché se ami la storia ed hai superato l’epoca adolescenziale del vampiro che ti salva dai cattivi, è la serie che fa per te. E’ un misto di eventi narrati, coraggio, l’uomo che sfida se stesso con il benvolere degli Dèi.

Sono quelle serie che non si dimenticano tanto facilmente e che non seguono solo le mode del momento ma lasciano un segno.

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Di Marianna D’Antonio

Classe '85. Attivista per la tutela degli animali, avida lettrice ed amante delle serie tv e film d'autore. "Il problema della razza umana e' che gli idioti sono assolutamente sicuri,mentre le persone intelligenti sono piene di dubbi." Bertrand Russell

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